Documento di QUEBEC

Quebec-conference

Canadian Prime Minister Mackenzie King, President of the United States of America Franklin D Roosevelt, and British Prime Minister Winston Churchill in conversation during the Quebec conference on 18 August 1943.

Promemoria da allegare alle condizioni di armistizio presentate dal generale Eisenhower al comandante in capo italiano.

Le condizioni di armistizio non contemplano l’assistenza attiva dell’Italia nel combattere i tedeschi. La misura nella quale le condizioni saranno modificate in favore dell’Italia dipenderà dall’entità dell’apporto dato dal Governo e dal popolo italiano alle Nazioni Unite contro la Germania durante il resto della guerra. Le Nazioni Unite dichiarano tuttavia senza riserve che ovunque le forze italiane e gli italiani combatteranno i tedeschi, o distruggeranno proprietà tedesche, od ostacoleranno i movimenti tedeschi, essi riceveranno tutto l’aiuto possibile dalle forze delle Nazioni Unite. Nel frattempo, se informazioni sul nemico verranno fornite immediatamente e regolarmente, i bombardamenti degli Alleati verranno effettuati, nei limiti del possibile, su obiettivi che influiranno sui movimenti e sulle operazioni delle forze tedesche.
La cessazione delle ostilità fra le Nazioni Unite e l’Italia entrerà in vigore a partire dalla data e dall’ora che verrà.comunicata dal generale Eisenhower.
Il Governo italiano deve impegnarsi a proclamare l’armistizio non appena esso verrà annunciato dal generale Eisenhower e a ordinare alle sue forze e al suo popolo di collaborare da quell’ora con gli Alleati e di resistere ai tedeschi.
Il Governo italiano deve, al momento dell’armistizio, dare ordine che tutti i prigionieri delle Nazioni Unite in pericolo di cattura da parte dei tedeschi siano immediatamente rilasciati.
Il Governo italiano deve al momento dell’armistizio, dare ordini alla flotta italiana e alla maggior parte possibile della Marina mercantile di partire per i porti alleati. Il maggior numero possibile di aerei militari dovrà recarsi in volo alle basi alleate. Qualsiasi nave o aereo in pericolo di cattura da parte dei tedeschi deve essere distrutto.
Nel frattempo vi sono molte cose che il maresciallo Badoglio può fare senza che i tedeschi si accorgano di quello che si sta preparando. La natura precisa e l’entità della sua azione saranno lasciate al suo giudizio, ma si suggeriscono le seguenti linee generali:

1.
Resistenza generale passiva in tutto il paese, se quest’ordine può essere trasmesso alle autorità locali senza che i tedeschi lo sappiano.

2.
Piccole azioni di sabotaggio in tutto il paese, specialmente delle comunicazioni e degli aeroporti usati dai tedeschi.

3.
Salvaguardia dei prigionieri di guerra alleati. Se la pressione tedesca per farli consegnare diventa troppo forte, essi dovrebbero essere rilasciati.

4.
Nessuna nave da guerra deve essere lasciata cadere in mano tedesca. Disposizioni dovranno essere date per assicurarsi che tutte queste navi possano salpare per i porti designati dal generale Eisenhower, non appena egli ne darà l’ordine. I sottomarini italiani non devono sospendere le mansioni, dato che ciò rivelerebbe al nemico il nostro scopo comune.

5.
Nessuna nave mercantile dovrà cadere in mano tedesca. Le navi nei porti del Nord dovranno, se possibile, recarsi nei porti a sud della linea Venezia-Livorno. In caso disperato dovrebbero essere affondate. Tutti i piroscafi dovranno tenersi pronti a salpare per i porti designati dal generale Eisenhower.

6.
Non si dovrà permettere ai tedeschi di prendere in mano le difese costiere italiane.

7.
Predisporre i piani perché al momento opportuno le unità italiane nei Balcani possano marciare verso la costa, dove potranno essere trasportate in Italia dalle Nazioni Unite.