BERLINGUER Gerolamo

BERLINGUER112di Giovanni e di Giovanna Quesada, nacque a Sassari il 21 marzo 1792.
Discendente da antica e nobile famiglia sarda, a ventun anno fu sottotenente nel reggimento provinciale di Sassari. Fece le sue prime armi combattendo il brigantaggio, residuo dell’antica dominazione spagnuola nell’isola, e comandò col grado di capitano un battaglione dei baracellari di Sardegna, milizia locale istituita in cambio della esenzione dalla leva militare concessa ai Sardi.
Nel febbraio 1832 il Governo Sardo volle dare un nuovo assetto alle milizie isolane preposte alla salvaguardia della popolazione ripristinando gli antichi ordinamenti delle truppe in servizio di pubblica sicurezza e ricostituì il Reggimento Cavalleggeri di Sardegna, che era stato soppresso nel 1819.
Il Berlinguer passò nel nuovo reggimento e vi prestò servizio anche con le successive promozioni a luogotenente in la nel 1836 ed a capitano nel 1837. Con l’abolizione dei feudi attuata da Carlo Alberto nel 1835 si ebbero nell’isola turbamenti di interessi dei quali profittarono elementi facinorosi e criminali portati dal temperamento e dalle circostanze all’avventura, alla vita nomade e perciò in continuo conflitto con la legge.
A ristabilirne l’autorità furono impiegati i Cavalleggeri di Sardegna, i quali furono i progenitori del Corpo dei Reali Carabinieri di Sardegna e si resero benemeriti nella difesa della popolazione durante il periodo della loro vita isolana, fino al 1853.
Fu in tale impiego che il Berlinguer si distinse per energia ed abilità nella provincia di Sassari ottenendo risultati di notevole importanza. Rivelò in modo speciale la sua capacità ed il suo coraggio nel conflitto che portò all’arresto del bandito Canu che era il terrore della popolazione.
La medaglia d’oro al valore concessa al prode ufficiale con regio decreto 14 novembre 1835 fu premio al coraggio ed alla avvedutezza da lui dimostrati. Dice la motivazione: per i segnalati servizi resi al Governo e gli importanti arresti da lui fatti, con sommo coraggio, di facinorosi e banditi, che infestavano le campagne dei dintorni di Sassari, e particolarmente quello seguito nella notte dal 24 al 25 giugno 1835 con la massima intrepidezza in persona di Battista Canu, inquisito di proditorio omicidio sulla strada maestra del signor dott. Felice Sinicorda, nel quale arresto riportò egli tre pericolose ferite di arma da fuoco sparategli sopra dal soprannominato assassino al momento del suo arresto.
Il 7 marzo 1843, per gli esiti delle ferite riportate, cessò dal servizio attivo e fu trasferito nel Corpo Invalidi.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.272.