CALDERINI Mario

n. 1885 Reggio Emilia. Colonnello di S.M.R.E. (Stato Maggiore Regio Esercito).

Sottotenente di complemento nel 55° reggimento fanteria  nel febbraio 1906, un anno dopo, passava nei ruoli del servizio permanente effettivo, dopo aver frequentato la Scuola Militare di Modena. Promosso tenente nel 1910, l’anno seguente otteneva il trasferimento nel R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) dell’Eritrea e col VI battaglione indigeni partecipava alla guerra di Libia. Dopo quattro anni di colonia, promosso capitano, rimpatriava e col 52° fanteria prendeva parte alle operazioni di guerra sul fronte italiano dall’agosto 1915 e passava poi in francia nel marzo 1917 col corpo di spedizione italiano. Ultimata la guerra col grado di maggiore frequentava la Scuola di Guerra nel 1920 venendo poi trasferito nel servizio di Stato Maggiore ove nei gradi di tenente colonnello e colonnello gli venivano affidati importanti e delicati incarichi in Italia e all’Estero, ed il comando del 45° fanteria. Inviato nel settembre 1935 ad Addis Abeba presso la Reale Ambasciata d’Italia in Etiopia quale addetto militare, all’inizio della guerra chiese ed ottenne di essere destinato al Corpo di Spedizione in Africa Orientale e veniva nominato capo di Stato Maggiore del III Corpo Armata. Concluso il conflitto continuava a prestare la sua opera come capo dell’Ufficio operazioni del Governo generale.

Altre decorazioni: cavaliere O.M.S. (Operazioni Militari Spagna) (Africa Orientale, 1935 – maggio 1936); Medaglia Argento (Sidi Alì Sidi Abdessamad, luglio-agosto 1912); Medaglia Argento (Benina – Regima – Zavia, 1913); Medaglia Bronzo (Bu Kamez, aprile – maggio 1912); Medaglia Bronzo (El Buerat, giugno 1913); Medaglia Bronzo (Talcazà, sett. 1913).

Conscio del pericolo cui andava incontro, ma orgoglioso di essere annoverato tra i pionieri dellItalia’ imperiale, chiedeva con generosa insistenza, di partecipare ad ardita impresa aeronautica, intesa ad affermare, col simbolo del tricolore, il dominio civile di Roma su lontane contrade non ancora occupate. Minacciato nella notte dorde di ribelli, rifiutava la sicura ospitalità di genti amiche e preferiva affrontare con lo scarso manipolo di eroici compagni l’impari combattimento per difendere fino all’estremo sacrificio la bandiera della Patria. Lekempti, 21 giugno 1936.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 179.