ANELLI Mario

nasce a Casalmorano (Cremona) il 13 febbraio 1903 (Wikipedia). Capitano fotografo s.p.e. A.A. (servizio permanente effettivo Arma Aeronautica).

Impiegato per circa tre anni in un istituto di credito nella provincia di Cremona, si arruolò volontario in Marinal in qualità di allievo marinaio nel febbraio 1922. Trasferito a domanda nel Centro equipaggi dell’Aeronautica nell’agosto 1923, nell’agosto 1924 fu nominato 1° aviere fotografo. Partito da Napoli nel novembre 1935, col grado di maresciallo di 3^ classe, partecipò, nell’Aviazione dell’Eritrea, alla campagna etiopica. Rimpatriato al termine del conflitto e promosso sottotenente in s.p.e. per meriti straordinari, nel 1937 parti volontario per la Spagna. Rientrato in Italia nel 1938 e promosso tenente fu assegnato alla Direzione Servizi della III Z.A.T. (Zona nAerea Territoriale).  Mobilitato alla dichiarazione di guerra, nel giugno 1940, e promosso capitano, ottenne di partecipare attivamente alle operazioni belliche. Distintosi sui cieli dell’ Albania, della Grecia e di Malta, passava in A.S.(Africa Aettentrionale) con la 279^ squadriglia aerosiluranti nel maggio 1941.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento (A.O. (Africa Orientale), 1935 – 36); M.A. (Spagna, 1937 -38); Cr. g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) sul campo (1940); Cr.g. al V.M. sul campo (Cielo di Corfù, 1941); M.B. (Medaglia Bronzo) (Cielo di Grecia, 1941).

Ufficiale fotografo di eccezionale abilità, cinque volte decorato al valore, in tre campagne, combattute su tutti i fronti in cui l’ala italiana fu chiamata ad operare, dimostrò come gli specialisti dell’ Arma sanno unire alle doti professionali le più alte virtù militari. Volontario entusiasta nelle imprese più rischiose, assicurò sempre ai suoi comandi preziose documentazioni fotografiche sul nemico e sull’azione dei nostri reparti, conseguendo ognora risultati di particolare utilità bellica. In un’audace missione contro unità navali avversarie, alla quale aveva insistentemente chiesto di partecipare, nell’intento di poter ancora una volta documentare la gloriosa attività dei reparti operanti, sotto il violento fuoco contraereo avversario e i ripetuti attacchi della caccia nemica, lasciava la macchina da presa e prendeva posto alle armi di bordo. Colpito da raffiche nemiche, pur avendo l’apparecchio in fiamme, continuava a dirigere il fuoco della mitragliatrice contro i velivoli assalitori, finché, sopraffatto nell’impari lotta, precipitava in mare. Cielo del Mediterraneo Orientale, 24 giugno 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 687.