ARILLO Mario

arillo-mario108nasce a La Spezia il 25 marzo 1912 (Wikipedia). Tenente di vascello s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo Marina Militare).

Ammesso per concorso all’Accademia Militare di Livorno quale allievo ufficiale di vascello nell’ottobre 1927, fu nominato guardiamarina nel Corpo di Stato Maggiore nel luglio 1932 ed imbarcato sull’incrociatore Trieste. Frequentò all’Accademia Navale il corso superiore dall’ottobre 1934 al luglio 1935, al termine del quale, avendo conseguito il brevetto e.r.c. venne destinato, quale ufficiale alle comunicazioni, sul C.T. (Cacciatorpediniere) Dardo. Imbarcò poi, nel 1936 sul sommergibile H 2. Quale ufficiale in 2^. Promosso tenente di vascello nel luglio 1936, negli anni 1937 e 1938 fu aiutante di bandiera del comandante la III Divisione Navale. Dal 1939 al 1940 fu destinato all’Accademia Navale. Alla dichiarazione di guerra nel giugno 1940 fu inviato alla scuola sommergibilisti di Pola e nel gennaio 1941 assunse il comando del sommergibile Ambra, che mantenne anche con la promozione a capitano di corvetta, avvenuta nel gennaio 1943. Trasferito nei ruoli della riserva navale nell’agosto 1945, è stato promosso  a capitano di fregata dall’agosto 1955. Presidente della Federazione Provinciale del Nastro Azzurro, Consigliere Nazionale e Membro della Giunta Nazionale Esecutiva dello stesso Istituto. E’ morto a La spezia il 27 settembre 2000.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia d’Argento) (Mediterraneo Orientale, marzo 1941); M.A. (Mediterraneo Orientale, maggio 1942); M.B. (Medaglia di Bronzo) sul campo (Mediterraneo, settembre 1940 – settembre 1941); avanzamento per meriti di guerra (dicembre 1942).

Comandante di sommergibile, già distintosi per capacità ed ardire in altre missioni di guerra. Assegnato con la sua unità alla X Flottiglia M.A.S. (Motoscafo Armato Silurante) si dedicava con intelligenza, capacità e tenacia alla preparazione del sommergibile al suo comando, forgiandone un’arma perfetta nello spirito e capacità dell’equipaggio e nell’efficienza del materiale. Si distingueva una prima volta trasportando con successo un reparto d’assalto destinato ad agire entro un porto nemico nel Mediterraneo Orientale. Successivamente accoglieva con entusiasmo l’incarico di eseguire analoga missione contro un importante porto del Mediterraneo Occidentale. Ostacolato dal mal tempo, privo di informazioni esatte, tenacemente attendeva per più giorni nei pressi del porto nemico il momento favorevole, finché sfuggendo alla sorveglianza nemica portava la sua unità fino a poche centinaia di metri dal porto nemico e vicinissimo ad unità da guerra e mercantili ancorate in rada. Poteva lanciare così verso il sicuro successo un grosso reparto d’assalto che riusciva ad operare nell’interno del porto e in rada. Animato da alto senso di umanità e di cameratismo, restava sul posto per molte ore, in fondali bassissimi e quindi impossibilitato a difendersi in caso di scoperta, per tentare il ricupero del reparto stesso e desisteva dal generosissimo tentativo, solo quando, il nemico, avvistati gli assalitori di ritorno, giunti già a pochi metri dal sommergibile, iniziava una violentissima reazione. Con mirabile calma e con somma perizia, riusciva ad eludere la ricerca nemica e riportava incolume alla base l’unità al suo comando. Mediterraneo, maggio dicembre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 161.