BARBERI Emilio

 

nasce a Forte dei Marmi (Lucca) il 27 novembre 1917 (Wikipedia). Sergente cannoniere M.M. (Marina Militare).

Frequentata la 3^ classe di avviamento al lavoro, specialìzzato in meccanica, si arruolò volontario nella M.M. quale allievo puntatore nel settembre 1934. Frequentò la Scuola C.R.E.M. (Corpi Reali Equipaggi Marittimi) di Pola uscendone nel 1935 con la qualifica di puntatore scelto. Imbarcato sulle navi  Astore e Mirabello dall’agosto 1935 al dicembre 1937 e sul sommergibile Gemma fino al febbraio 1939, partecipò alle operazioni militari per l’A.O. (Africa Orientale), la Spagna e l’Albania. All’inizio della 2^ guerra mondiale si trovava assegnato alla X flottiglia M.A.S.-MAS 439. Promosso sergente nell’ottobre 1940, quando già prestava servizio nella la flottiglia M.A.S., e trasferito a Lero con la squadriglia M.A.S. speciali, compì l’audace impresa del forzamento della baia di Suda agli ordini del tenente di vascello Faggioni. Lanciatosi col suo M.T. (motoscafo torpedine) contro una cisterna di 15.000 tonnellate l’affondava. Restituito dalla prigionia inglese nel febbraio 1945 e trasferito in servizio continuativo con anzianità retrodatata all’ottobre 1941, con la promozione a 2° capo riprese servizio sui mezzi d’assalto, poi al Centro subacqueo di La Spezia, dove ritornò dopo essere stato imbarcato sull’incrociatore Montecuccoli. Promosso capo di 1^ classe. Muore a Forte dei Marmi il 1° dicembre 2002 (Wikipedia).

Altre decorazioni: promosso 2° capo per meriti di guerra (1941).

Coraggioso e tenace operatore di mezzi d’assalto di superficie, con altri valorosi, già compagni nei rischi e nelle fatiche di un durissimo addestramento, dopo difficile navigazione forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni. Nella rada violata, quando già era imminente l’alba, con freddezza pari al coraggio, attendeva riunito ai compagni che il comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all’ audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via, si lanciava con saldo animo all’assalto contro grossa petrolifera affondandola e coronando così del successo, con l’alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell’impresa. Degno in tutto delle più alte tradizioni di eroismo della Marina italiana. Acque di Suda, 26 marzo 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 615.