CALZECCHI ONESTI Icilio

nasce nel 1911 a Predappio (Forli). Capitano s.p.e. (servizio permanente effettivo), 33° reggimento fanteria carrista.

Conseguita la maturità scientifica nel Liceo di Ancona, veniva ammesso, il 2 novembre 1931, alla Scuola allievi ufficiali di complemento di Spoleto e nel giugno 1932 era promosso sottotenente. Assegnato al 93° reggimento fanteria fu congedato il 31 gennaio 1933. Poco dopo chiese di essere inviato in Colonia e nel marzo successivo, sbarcato a Bengasi, fu destinato prima al XV battaglione eritreo, poi al IX battaglione libico ed infine, nel luglio 1934, al 4° reggimento fanteria coloniale. Nel marzo 1935, fu trasferito a domanda nel R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali)  della Somalia e col XIII battaglione eritreo del 2° raggruppamento arabo somalo, partecipò alla campagna etiopica. Promosso tenente nel 1936 e rimpatriato, venne successivamente trasferito al 33° reggimento fanteria carrista. Nel settembre 1941 era destinato alla III Brigata corazzata Littorio mobilitata. Promosso capitano, partiva per l’A.S. (Africa Settentrionale) nel febbraio 1942, trasferito al 133° reggimento fanteria carrista mobilitato dal quale passò successivamente all’XI battaglione carri M. autonomo della Divisione motorizzata Trieste.

Altre decorazioni: tenente in s.p.e. per m.g. (Meriti di guerra) (Birgot, aprile 1936).

Ufficiale addetto ad un comando di grande unità chiedeva insistentemente ed otteneva il comando di una compagnia carri in operazione. Incaricato di attaccare, in accompagnamento ad un reggimento di fanteria motorizzato, una posizione nemica molto ben munita d’artiglieria ed armi anticarro, dopo aver superato con perizia un campo minato, risolutamente affrontava il nemico che vigorosamente reagiva col fuoco con mezzi blindati di armamento e corazzatura superiori. Riuscito ad addentrarsi in profondità nello schieramento nemico, veniva ferito al braccio sinistro da colpo anticarro che gli immobilizzava il proprio carro comando. Montato su altro carro persisteva nella lotta. Colpito nuovamente, alla spalla sinistra, rifiutava ogni cura sollecito solo di dare impulso all’azione. Ferito infine mortalmente al petto da colpo anticarro, si preoccupava solamente della sorte del proprio equipaggio al quale continuava a prodigare assistenza fino allo estremo della propria esistenza. Il nemico ammirato, rendeva l’onore delle armi al valoroso caduto.  Regione Got el Ualeb (Marmarica), 29 maggio 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 24.