CATTANEO Carlo

cattaneo-carlo041nasce a Sant’Anastasia (Napoli) il 6 ottobre 1883 (Wikipedia). Ammiraglio di Divisione M.M. (Marina Militare).

Dal Collegio Militare di Napoli passò all’Accademia Navale di Livorno e nel 1906 venne nominato guardiamarina. Imbarcato sulla Saint Bon si distinse nell’opera di soccorso ai terremotati della Sicilia e della Calabria nel 1908. Nel 1911 prese parte allo sbarco e alla occupazione di Tripoli e promosso tenente di vascello nel 1913, due anni dopo entrò in guerra segnalandosi al comando di una torpediniera nel Basso Adriatico. Nominato addetto navale a Costantinopoli nel gennaio 1920 e, promosso capitano di corvertta, rimpatriò tre anni dopo passando successivamente al Ministero della Marina, all’lstituto di  Guerra Marittima ed, infine, promosso capitano di fregata, fu ancora addetto navale alle Ambasciate in Romania e Jugoslavia. Ritornato in Italia ed assegnato all’Istituto di Guerra Marittima come coadiutore, vi consegui nel 1932 la promozione a capitano di vascello. Contrammiraglio dal 1° gennaio 1937 e ammiraglio di divisione dal maggio 1938; all’inizio della seconda guerra mondiale comandava la 3^ Divisione navale che condusse brillantemente nello scontro di Punta Stilo. Nell’agosto 1940 assumeva il comando della 4^ Divisione e dal dicembre dello stesso anno quello della la Divisione incrociatori imbarcando sull’incrociatore Zara.

Decorazioni: M.B. (Medaglia di Bronzo) (Tripoli, ottobre 1911): M.B. (Adriatico, 18 luglio 1915);  M.A. (Medaglia d’Argento) (Durazzo, 2 ottbre 1919); M.A. (Punta Stilo, 9 luglio 1940).

Comandante di una divisione navale, che egli aveva istruita, allenata e forgiata con alto intelletto, con paziente amore e con appassionata costanza, alla battaglia di Pinta Stilo,essendo in testa alla formazione, con pronta iniziativa e con audace spirito aggressivo affrontava gli incrociatorinemici e con brillante manovra  rendeva vani i numerosi attacchi degli aerosiluranti. La notte sul 28 marzo, nel tentativo di sottrarre all’offesa nemica un incrociatore colpito da siluro, assalito improvvisamente da forze navali soverchianti, le affrontava con impavida serenità e con consapevole audacia. Nel breve, durissimo combattimento egli profondeva le sue doti di mente e di cuore e, quando la nave ammiraglia, squarciata e incendiata, non aveva più possibilità di offesa né speranza di salvezza, riuniva a poppa i superstiti per lanciare sul mare e oltre il mare l’ultimo grido di fede: Viva l’Italia, Viva il Re, Viva il Duce. Compiuto tutto il suo dovere oltre ogni umana possibilità egli scompariva in mare con la sua nave e con la sua insegna al vento, sicuro che il suo gesto sarebbe stato esempio di quelle alte virtù di dedizione e di passione, che splendono luminose nel tempo e nella tradizione. Mediterraneo Centrale e Orientale, 9 luglio 1940-28 marzo 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 618.