MAESTRI Athos

nasce a Talignano comune di Sala Baganza (Parma) il 14 aprile 1913 (Wikipedia). Capitano s.p.e. A.A. (servizio permanente effettivo Arma Aeronautica), pilota.

Iscritto nella facoltà di fisico-matematica presso l’Università di Milano, interrompeva gli studi per arruolarsi volontario nell’ A.A. nel febbraio 1933. Frequentate le scuole di Sesto San Giovanni e di Grottaglie era promosso sottotenente di complemento nell’ottobre dello stesso anno. Collocato in congedo nell’ottobre 1934, fu richiamato a domanda nel febbraio 1935, e col 7° stormo partecipò, dal febbraio 1936, alla campagna etiopica ed alle operazioni di grande polizia coloniale. Promosso tenente, rimpatriò riel 1938 in seguito a grave ferita riportata in combattimento. Promosso capitano, e mobilitato nel giugno 1940, pur essendo permanentemente inabile al servizio militare ma idoneo al pilotaggio, fu destinato a domanda nel giugno 1941 al 47° stormo da bombardamento nell’Egeo dove assumeva il comando della 261^ squadriglia B.T. (Bombardamento Terrestre) meritandosi anche un encomio e la citazione sul bollettino di guerra. Dopo la sua morte gli venne conferita dall’Università di Milano la laurea ad honorem in fisico-matematica.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (A.O. (Africa Orientale), aprile 1936); M.A. (A.O., gennaio – giugno 1938); M.A. (Cielo del Mediterraneo, agosto 1941 – gennaio 1942); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (A.O., febbraio – luglio 1936); sottotenente in s.p.e. per m.g. (meriti di guerra)  (A.O., 1937).

Ardimentoso comandante di squadriglia, volontario nella guerra d’Etiopia, riportava per ben due volte, sul corpo, i segni gloriosi dei duri combattimenti sostenuti e sul petto le insegne di quattro ricompense al valore. Affrontava l’attuale conflitto, benché già mutilato di guerra, con identico entusiasmo e superba infaticabile operosità, trascinando il suo reparto al conseguimento di continui brillanti successi in un’aura di epico eroismo coronato da duri, cruenti sacrifici. Primo e volontario sempre nelle più rischiose azioni, recava al nemico considerevoli accertati danni, sia che ne attaccasse le navi rabbiosamente difese che le basi aeronavali più munite e lontane. Ferito per la terza volta in seguito a combattimento con la caccia avversaria notturna riprendeva non ancora completamente ristabilito, con immutabile lena ed entusiasmo, il comando del suo reparto che dal suo indomito esempio traeva lo spirito e la volontà per perseverare, durante tutto un anno, in una lotta senza soste contro un nemico invano annidato al di là del mare. Da una difficile e pericolosa azione, alla quale aveva chiesto insistentemente di partecipare, condotta sugli apprestamenti aeroportuali posti a difesa della munitissima base di Alessandria, non faceva ritorno. Cielo del Mediterraneo Orientale, 28 agosto 1941 – 1 agosto 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 58.