MAGALDI Nicola

nasce a Potenza il 20 aprile 1911 (Wikipedia). Capitano s.p.e. A.A.r.n. (Servizio permanente effettivo Arma Aeronautica ruolo naviganti), pilota.

Arruolatosi volontario nell’Aeronautica, dopo aver frequentato il corso Grifo, presso l’Accademia di Caserta, veniva promosso aspirante nel 1931 e nel 1932 sottotenente, conseguendo in pari tempo il brevetto di pilota militare. Alla fine dell’anno scolastico 1933-34 usciva dall’Accademia di Caserta col grado di tenente, assegnato al 2° stormo caccia terrestre. Passava poi successivamente al 5° stormo d’assalto e nell’aprile 1935 al 9o stormo da bombardamento. Alla fine dello stesso anno, il 6 dicembre, destinato all’Aeronautica dell’A.O. (Africa Orientale), sbarcava a Massaua partecipando alla campagna etiopica. Rimpatriato, rientrava al 5° stormo d’assalto e quindi, nel secondo semestre del 1938, si recava nel Cile per una importante missione. Ritornato in patrja nel dicembre 1939 gli veniva affidato il comando di una squadriglia da caccia del 53° stormo con la quale entrava in guerra nel giugno 1940 sul fronte occidentale. Passato al 150° gruppo autonomo nell’ottobre dello stesso anno, confermava le sue doti di abile cacciatore nella squadriglia Falchi sul fronte greco-albanese,

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (A.O., marzo-aprile 1936); M.B. (Medaglia Bronzo)  sul campo (Francia, 13-15 giugno 1940); capitano per meriti di guerra (A.O., maggio 1936).

Pilota da caccia di eccezionale abilità ed ardimento, magnifico comandante di squadriglia, sempre primo nell’esempio e nell’audacia, si prodigava in ogni rischiosa impresa fino al limite delle sue possibilità. Partito sotto violento bombardamento raggiungeva tre velivoli nemici colpendoli tutti a più riprese ed abbattendone uno in fiamme. Rientrava alla base con l’apparecchio colpito in più punti in prossimità del posto di pilotaggio. Dopo aver più volte guidata la sua squadriglia in brillanti e vittoriose azioni belliche, avvistata una formazione da caccia nemica, numericamente molto superiore, l’attaccava ugualmente cercando di supplire con l’abilità e l’impareggiabile audacia alla palese inferiorità. Nell’aspro combattimento trovava morte gloriosa, eroica conclusione di una efoica vita tutta dedita alla Patria ed alla sua arma. Cielo di Tepeleni, 27 novembre 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 473.