MICHELAZZI Luigi

n. 1912 Firenze. Tenente in servizio permanente effettivo di fanteria (granatieri), III battaglione arabo – somalo.

Allievo del Collegio Militare di Roma nel 1928 ed entrato l’anno dopo all’Accademia Militare di Modena ne usciva, nel 1933, sottotenente di fanteria in servizio permanente effettivo. Assegnato al 1° reggimento granatieri era promosso tenente nell’ottobre 1935 e pochi mesi dopo, il 7 gennaio 1936, dopo insistenti richieste, si imbarcava a Napoli per Mogadiscio perché destinato al R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) della Somalia. Assegnato al 1° raggruppamento arabo-somalo, prese poi parte, col III battaglione, alla più aspra battaglia della campagna somala sull’altipiano dell’Ogaden.

Volontario in Africa Orientale, in aspro combattimento, eseguiva animosamente, col suo plotone mitraglieri, audaci sbalzi per portarsi a breve distanza dal nemico e batterlo più efficacemente. Durante violenti contrattacchi sferrati di notte dall’avversario} accorreva presso una mitragliatrice resasi inservibile e con i superstiti la difendeva strenuamente, con lancio di bombe a mano, dagli assalti nemici, riuscendo in breve tempo a sostituirla con altra efficiente ed a ricacciare l’avversario. In altra cruenta battaglia, dava nuova fulgida prova di generoso ardimento. Benché comandante interinale di una compagnia non impegnata in azione, assumeva volontariamente il comando di un plotone mitraglieri destinato a far parte di una colonna operante. Attaccato da forze soverchianti, dirigeva il fuoco delle sue armi con calma ed abilità esemplari, contribuendo validamente a stroncare i violenti assalti dell’avversario. Nella fase più viva e micidiale del combattimento, accortosi che un grosso nucleo di abissini era giunto minaccioso a pochi passi dalle nostre linee, si precipitava coraggiosamente su di un’arma e, azionando questa personalmente, lo mitragliava con estremo vigore. Colpito a morte, in pieno petto, da una fucilata sparatagli a bruciapelo si abbatteva sull’arma, continuando, fino all’ultimo respiro ad incuorare i suoi ascari. Esempio magnifico di eroismo. – Birgot, 24-25 aprile; Segaré, 21 luglio 1936.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 190.