MUSCO Mario

nasce il 26 dicembre 1912 a Ponza (Latina) (https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Musco). Tenente complemento fanteria (bersaglieri), 5° reggimento bersaglieri.

Arruolatosi volontario nel luglio 1931 ed ammesso alla Scuola allievi ufficiali di complemento di Milano, era promosso sottotenente nel novembre 1932 assegnato al 2° reggimento bersaglieri. Congedato nel gennaio 1934, conseguiva nello stesso anno la laurea in giurisprudenza. In seguito a concorso, entrava nell’amministrazione civile dell’Interno come primo segretario destinato alla Prefettura di Firenze. Promosso tenente nel luglio 1936, quattro anni più tardi, con l’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, veniva richiamato alle armi e il 6 ottobre 1940 partiva per l’Albania col 5° reggimento bersaglieri. Assegnato alla 6^ compagnia del XXIV battaglione, partecipava dal 28 ottobre alle operazioni di guerra sul fronte greco-albanese, distinguendosi il 5 novembre all’attacco e alla difesa del ponte sul Kalamas e il 19 novembre alla difesa di un importante caposaldo a sbarramento della rotabile Borgo Tellini-Argirocastro-Valona, per le quali azioni fu proposto per una M.A. al V.M. (Medaglia d’Argento al Valor Militare). Infine, assunto il comando della compagnia resisteva nei pressi di Borgo Tellini ai violenti attacchi nemici ed il 26 novembre, cadeva sulla mitragliatrice da lui stesso manovrata.

Animato da esemplare spirito volontaristico e da elevato senso del dovere, si affermava, nel tempo, in successivi aspri combattimenti contro forze preponderanti, per capacità e consapevole ardire. Comandante di plotone bersaglieri da lui forgiato a duri cimenti bellici, con singolare slancio strappava all’avversario un ponte tenacemente difeso e quindi si addentrava nel dispositivo avversario, conseguendo risultati concreti in virtù di intelligenti iniziative e fredda determinazione. Assegnato in seguito a presidio di un caposaldo, si opponeva al’aggressività nemica con stoica fermezza e ne smorzava l’impeto, a malgrado delle sanguinose perdite, ponendosi alla testa dei gloriosi superstiti che guidava, primo fra i primi, a violenti riusciti contrassalti. Affidatogli infine, per le prove date, il comando di una compagnia, durante cruenta impari lotta, riusciva dopo superba resistenza sostanziata da vigorosi contrassalti a ristabilire una situazione decisamente compromessa, ma nell’atto in cui l’avversario ripiegava, cadeva colpito mortalmente sull’arma da lui stesso azionata. Esempio costante di assennato eroismo. Fronte greco, novembre 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 472.