PADOVANI Giovanni

nasce il 31 luglio 1905 a Arcole (Verona) (https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Padovani). Tenente complemento, 8° reggimento bersaglieri.

Ragioniere e già impiegato nella Cassa di Risparmio di Verona, si arruolò volontario, diciannovenne appena, e nel luglio 1924 fu, al termine del corso per allievi ufficiali, promosso sottotenente. Assegnato al 4° reggimento bersaglieri fu collocato in congedo nel novembre dello stesso anno. Nel gennaio 1933 ottenne la promozione a scelta a tenente. Dopo un breve periodo di richiamo nel 1935 presso l’8° reggimento bersaglieri venne nuovamente chiamato alle armi il 1° aprile 1939 e nominato aiutante maggiore del II battaglione dell’8° reggimento. Lasciato tale incarico nel dicembre successivo, assumeva il comando della 9^ compagnia del V battaglione con la quale entrava in guerra nel giugno 1940. Dopo avere combattuto sulla frontiera alpina occidentale, il 22 gennaio 1941 partì per l’A.S. (Africa Settentrionale) con la Divisione corazzata Ariete. Dopo la sua morte venne promosso capitano con anzianità 1° gennaio 1941.

Comandante di una compagnia bersaglieri, nel corso di operazioni di assedio e di attacco contro una munita piazzaforte, dava luminose prove di audacia e di valore personale. Primo tra i primi, con impetuosa e travolgente azione, conquistava al nemico due ridotte, strenuamente difese. In un successivo contrattacco, sferrato di notte dall’avversario con inaudita violenza di fuoco e con preponderanti forze blindate e di fanteria, veniva ferito ad una gamba, mentre incitava i dipendenti alla resistenza su una posizione avanzata particolarmente colpita e minacciata. Con fierezza d’animo rifiutava ogni soccorso e dava la precedenza ad un collega anch’esso ferito. Conscio della grave situazione, delineatasi per effetto delle perdite subite dal suo reparto, con fiera decisione e sprezzo del pericolo si trascinava ove più ferveva la lotta, incitando i superstiti alla resistenza ad oltranza. Nel generoso tentativo di scagliare contro gli aggressori l’ultima sua bomba a mano, cadeva da prode ripetutamente colpito da arma bianca. Fulgido esempio di eroismo, di sublime virtù militare edi cosciente sacrificio. – Bir Scerif, 16 aprile 1941 – Ras el Medauar (A.S.), 1-3 maggio 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 667.