RAGNINI Giuseppe

nasce l’11 giugno 1896 a Milano. Maggiore s.p.e.(servizio permanente effettivo) (file:///C:/Users/Franco/Downloads/BG_BGA086133%20(5).pdf), 27° reggimento fanteria.

Iscritto al 2° anno di ingegneria nell’Università di Roma, si arruolò volontario nel 2° reggimento bersaglieri il 24 maggio 1915 e nominato sottotenente di complemento in fanteria al termine del corso presso l’Accademia Militare di Modena raggiunse al fronte nell’aprile 1916 il 215° reggimento fanteria mobilitato. Ferito gravemente alla gamba sinistra nel combattimento dell’agosto 1916 venne dopo lunga degenza ospedaliera congedato nel 1921 col grado di capitano. Richiamato in servizio e trasferito in s.p.e. col grado di tenente dal 1920 ottenne nell’agosto 1931 il trasferimento in Tripolitania assegnato al battaglione libico e poi nel R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) della Tripolitania nel I battagliome cacciatori. Nel settembre 1933 rientrò in Patria, e promosso capitano nel maggio 1934, nell’ottobre 1936 fu inviato a domanda in A.O. (Africa Orientale) ove ebbe il comando di una banda Amara e di una compagnia indigena, nonché il Governo politico della regione di Cercer e Arussi. Rimpatriato a seguito di grave contingenza familiare fu assegnato all’81° reggimento fanteria nel febbraio 1938 e quindi alla Segreteria dello Stato Maggiore ove lo raggiunse la promozione a maggiore Alla dichiarazione di guerra, ottenuto di ritornare volontariamente in A.O. (Africa Orientale) ed assegnato al III battaglione del 28° fanteria e successivamente al I battaglione del 27° fanteria, partecipò con valore ai combattimenti dall’11 giugno al 14 dicembre 1941 a Bir el Azazi, a Bir bu Kremisa, ad Ain el Gazala, dove, ricevuto l’ordine di resistere contrastò sul posto, fino al limite delle umane possibilità la forza numerica superiore del nemico che, ammirato, rese gli onori ai superstiti del battaglione. Rientrato dalla prigionia quale grande invalido barellato nell’ottobre 1944, dopo lunga degenza ospedaliera riprese servizio al Ministero della Guerra dal maggio 1945 ed ebbe le successive promozioni a tenente colonnello nel luglio dello stesso anno ed a colonnello nel gennaio 1951. Collocato nella riserva e trattenuto in servizio a domanda dal maggio 1951 fu trasferito nel R.O. (Ruolo d’Onore) e promosso generale di Brigata dal gennaio 1957 e generale di Divisione dal gennaio 1961. 

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Bir Bu Kremisa, q. 189 – Tobruk, 1941); M.B. (Medaglia Bronzo) (Costone di Bocche, 1916); M.B. (Malca Milchi, 1937); M.B. (Villaggio Arabo e Bir el Azazi – Tobruk, 1941).

Volontario di due guerre, minimizzava le conseguenze di una ferita grave riportata nel 1916 per essere destinato, a domanda, sul fronte più tormentato dell’Africa Settentrionale. Chiesto ed ottenuto il comando di un battaglione, vero apostolo del dovere, leggendaria figura di comandante, quattro volte decorato al valore, più volte ferito in combattimento, lo teneva in pieno onore fino al sacrificio affrontando, con stoica fermezza, in successive epiche lotte, l’aggressività del potente agguerrito avversario. Articolato in capisaldi a protezione del forzato ripiegamento di una grande unità, resisteva con eroica tenacia, a reiterati violenti attacchi, riuscendo a contenerli con audaci contrassalti condotti personalmente con estremo vigore durante i quali, operando con insuperabile audacia, riusciva alla testa di soli otto valorosi a catturare, dopo cruento corpo a corpo, 134 avversari e tre ufficiali. Delineatasi la crisi e la certezza dell’invasione del caposaldo, dove resisteva ad oltranza, chiedeva, come da preventivi accordi, il tiro di repressione delle artiglierie sul caposaldo stesso, che sostanziava con violenta reazione all’ arma bianca. Incurante delle gravi ferite, anima della disperata difesa alimentata dal suo valoroso esempio, rifiutata sdegnosamente la resa e, indomito, si batteva fino all’esaurimento di ogni mezzo di offesa consentendo, col sublime sacrificio del suo fiero battaglione, alla grande unità di sganciarsi dalla pressione avversaria. Eroico comandante, ha saputo anche nelle circostanze più gravi, tenere in grande onore il prestigio della fanteria italiana. Africa Settentrionale, 3 -14 dicembre 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 761.