VENINI Giulio

nasce il 6 novembre 1915 a Milano (https://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Venini). Tenente s.p.e. (servizio permanente effettivo), 3° reggimento Granatieri di Sardegna.

Orfano del capitano degli alpini Corrado, decorato di Medaglia d’Oro nella prima guerra mondiale, compiuti gli studi liceali a Milano, entrò nell’Accademia Militare di Modena nell’ottobre 1934, uscendone due anni dopo sottotenente di fanteria in s.p.e. Frequentata la scuola d’applicazione a Parma, fu assegnato nell’ottobre 1937. al 2° reggimento granatieri dove fu promosso tenente esattamente un anno più tardi. Prese parte nell’aprile 1939 all’occupazione dell’Albania e passò nel dicembre successivo al 3° granatieri di Sardegna. Assunto il comando della 9^ compagnia, entrò in guerra il 28 ottobre 1940 sul fronte greco-albanese e cadeva sul campo dopo due mesi di strenui combattimenti. Iscritto nella facoltà di giurisprudenza nell’Università di Pavia, gli fu conferita dopo la morte la laurea ad honorem.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (M. Morzina – q. 1155, fronte greco), 3 dicembre 1940.

Comandante di compagnia fucilieri, già distintosi per valore in precedenti azioni, durante un violentissimo attacco nemico, ridottosi il reparto a soli venti uomini, teneva testa valorosamente al preponderante avversario, battendosi coi suoi granatieri, al canto degli inni nazionali, animato dal più puro ed elevato sentimento del dovere, spinto scientemente fino al sacrificio. Con gagliarda ed eccezionale audacia si esponeva ove maggiore era il pericolo e dimostrava con la virtù dell’esempio, ai suoi uomini, la ferrea decisione di resistere e di vincere a qualsiasi costo. In un aspro contrassalto finale, che stroncava l’ultimo tentativo nemico, ferito rifiutava ogni soccorso e continuava a combattere. Nuovamente colpito da raffica di mitragliatrice, si abbatteva al suolo, ma trovava ancora l’energia, in un supremo sforzo, per risollevarsi, incitare i dipendenti e lanciare bombe a mano, fino a quando, colpito per la terza volta, mortalmente, segnava col suo sangue l’estremo limite oltre il quale l’avversario non doveva avanzare.- Costone Est di Lekdushaj (Fronte greco), 30 dicembre 1940 – 1° gennaio 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 517.