VISINTINI Licio

nasce il 12 febbraio 1915 a Parenzo (Pola) (https://it.wikipedia.org/wiki/Licio_Visintini). Tenente di vascello s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo Marina Militare).

Fratello del capitano pilota Mario, decorato di M.O. (Medaglia Oro) alla memoria nel 1941, uscì guardiamarina dall’Accademia Navale nel gennaio 1937. Dopo un breve periodo di imbarco su navi, di superficie con le quali operò nelle acque di Spagna, prese imbarco successivamente sui sommergibili Narvalo e Atropo. Con questo ultimo partecipò alle operazioni di sbarco in Albania nell’aprile 1939 e in quella circostanza conobbe il maggiore Tesei che stava allora sperimentando nuovi mezzi d’assalto. La dichiarazione di guerra lo trovò sul sommergibile di grande crociera  Torelli e al ritorno dalla sua prima missione atlantica riuscì ad ottenere il trasferimento alla X flottiglia M.A.S. (Motoscafo Armato Silurante). Promosso tenente di vascello nel 1941 fu nominato comandante della gloriosa squadriglia dell‘Orsa Maggiore e con i nuovi mezzi d’assalto partecipò con fortuna al forzamento della base di Gibilterra. Nel secondo tentativo partì dalla base da lui ideata ed organizzata dai servizi speciali in una nave mercantile italiana internata nel porto di Algesiras.

Altre decorazioni: . M.A. (Medaglia d’Argento) sul campo (Mare Mediterraneo, maggio 1941); M.A. sul campo (Gibilterra, settembre 1941).

Ufficiale il cui indomito coraggio era pari alla ferrea tenacia, dopo lungo difficile e pericoloso addestramento violava, una prima volta quale operatore di mezzi d’assalto subacquei, una delle più potenti e difese basi navali nemiche, costringendo l’avversario a nuove e severissime misure protettive. Inflessibilmente deciso ad ottenere risultati più cospicui, si sottometteva a nuova ed intensa preparazione, in una vita clandestina e di clausura, fino al momento  in cui con sovrumano disprezzo del pericolo ed animato da sublime amor di Patria, ritentava l’impresa, nonostante il nemico avesse predisposto tutto quanto la tecnica poteva escogitare per opporsi all’ardimento dei nostri uomini. Penetrato una seconda volta nella base avversaria vi incontrava eroica morte, legando il suo nome alle tradizioni di gloria della Marina italiana. Gibilterra, 8 dicembre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 125.