ZAMBONI Luigi

nasce il 14 luglio 1909 a Bologna (https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Zamboni_(militare)). Capitano di corvetta s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo Marina Militare).

Uscito guardiamarina dall’Accademia Navale nel 1929, fu promosso sottotenente di vascello nel 1930 e, dopo aver frequentato il corso superiore a Livorno, prese imbarco successivamente sul Campania, sul Vespucci e sul Manin. Promosso tenente di vascello nel luglio 1934, prestò poi servizio a bordo dell’incrociatore Attendolo come 1° direttore di tiro, incarico che conservò ininterrottamente anche come capitano di corvetta, fino al settembre 1942. Con tale data, assumeva il comando della torpediniera Uragano.

Altre decorazioni: Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (Mediterraneo Centrale, giugno 1940 giugno 1941); Cr.g. al V.M. (Mediterraneo giugno 1941 – aprile 1942).

Valoroso comandante di torpediniera, già distintosi in precedenti azioni di guerra, eseguiva numerose scorte di convogli nazionali sulle ardue rotte del Canale di Sicilia aspramente contrastate dall’avversario, dimostrando sereno coraggio ed elevate doti di comando. Avuto ordine di riportare in Patria a qualunque costo una grossa petroliera, malgrado le avverse condizioni di mare, attraversava arditamente quale unica via possibile zona minata dal nemico compresa tra imponenti sbarramenti di mine nazionali. Colpita e gravemente danneggiata la sua unità da improvvisa esplosione di arma subacquea, rimasto in balia delle onde e sospinto dal vento e dalla corrente sui vicini sbarramenti, si prodigava serenamente fino allo estremo limite delle umane possibilità per mantenere la calma e la fiducia nei suoi uomini e per fronteggiare la gravissima situazione. Quando, dopo lunghe ore di lotta, non era più possibile contenere le vie d’acqua che minacciavano di sommergere l’unità, disponeva l’imbarco della gente sulle zattera di salvataggio mentre egli, unitamente ai suoi ufficiali che trascinati dal suo esempio non lo vollero abbandonare, rimaneva sulla sua nave per dividerne la sorte. Nell’improvviso precipitare degli eventi si inabissava con il suo Stato Maggiore in quelle acque che avevano conosciuto il suo cosciente ardimento, lasciando fulgido esempio di eroica abnegazione e di sublime attaccamento al dovere ed alla nave posta al suo comando. – Canale di Sicilia, 3 febbraio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 219.