ALLEGRI Girolamo

ALLEGRI GIROLAMO detto GINO085detto Gino, di Carlo e di Teresa Chitarin, nacque a Venezia il 24 marzo 1893 e morì il 5 ottobre 1918 sul campo di aviazione di S. Pelagio per incidente di volo, di ritorno da missione di guerra.
Di nobile famiglia veneta, compiuti gli studi tecnici commerciali, si arruolò volontario nel 5° reggimento artiglieria nel dicembre 1913 e venne congedato l’anno successivo col grado di sergente. Richiamato per mobilitazione nel maggio 1915 ed assegnato alla Piazza Marittima di Venezia, ottenne di passare in aviazione e si brevettò pilota militare su apparecchi Voisin il 1° novembre 1916. Destinato ad una squadriglia da ricognizione passò, poi, all’86^ squadriglia da caccia e nell’ottobre 1917 dette subito prove del suo coraggio e della sua perizia in combattimento. Il 20 novembre fu decorato di medaglia di bronzo al valore perché durante un volo di scorta, attaccato da cinque aerei nemici nel cielo di Quero, nell’impari lotta ne abbatté uno, mettendone gli altri in fuga. Per il combattimento sostenuto e le ricognizioni effettuate dal 28 novembre 1917 al 20 maggio 1918, fu decorato di una prima medaglia d’argento al valore. La seconda medaglia d’argento gli fu concessa il 7 giugno i 918 per essere riuscito a rientrare al campo con preziose informazioni, dopo aver fotografato, da bassa quota e con rischio mortale, il campo d’aviazione nemico di Feltre, con un’azione da lui stesso definita la beffa di Feltre. Promosso sottotenente di complemento nell’Arma di Artiglieria nel luglio 1918 ed assegnato all’87^ squadriglia La Serenissima, prese parte il 9 agosto al memorabile volo su Vienna, collaboratore del capitano Palli, capo squadriglia che aveva a bordo Gabriele D’Annunzio, e fu decorato della terza medaglia d’argento. Il 5 ottobre 1918, di ritorno al campo dopo un’azione di bombardamento sullo scalo ferroviario di Franzensfeste, nell’eseguire l’atterraggio con acrobatica manovra cadde infranto al suolo. Si chiuse così l’esistenza di un valoroso che aveva compiuto in undici mesi 119 voli di guerra. D’Annunzio che lo ebbe  carissimo  per la francescana bontà, gli aveva dato l’appellativo di Fra Ginepro. Alla sua memoria fu conferita, con r. d. 19 agosto 1921, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Pilota di raro ardire e di virtù eccezionali iniziava, per primo, una serie di bombardamenti e mitragliamenti di grande efficacia, eseguiti tutti a quota bassissima su importanti centri di vita del nemico, alcuni dei quali nelle più remote retrovie avversarie. Non ancora ristabilito da recente malattia, pur di partecipare ad una di queste importantissime azioni sopra scalo ferroviario importante, partiva in volo di propria iniziativa, e con audacia e perizia effettuava il bombardamento riuscito efficacissimo. Al ritorno, per causa accidentale, precipitava al suolo sullo stesso campo di partenza, chiudendo così il servizio di magnifico soldato dell’aria con olocausto della sua valorosa esistenza. Già decorato di tre medaglie d’argento ed una di bronzo al valore militare. Cielo di La Comina- Franzensfeste, Casarsa, Portogruaro, agosto – ottobre 1918.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 188.