BARACCHINI Flavio Torello

FLAVIO TORELLO BARACCHINI034di Ulisse e di Zaira Baracchini, nacque a Villafranca Lunigiana di Massa Carrara il 28 luglio 1895 e morì a Roma il 18 agosto 1928.
Chiamato alle armi con la sua classe ed assegnato al genio telegrafisti, frequentò volontariamente un corso di pilotaggio e conseguito, il 1° dicembre 1915, al campo di Venaria Reale, il brevetto di pilota militare su apparecchi Blériot, nel febbraio 1916 raggiunse al fronte la 7^ squadriglia Voisin. Nominato aspirante ufficiale di complemento nell’agosto successivo, frequentò al campo-scuola di Cascina Costa un corso di addestramento su apparecchi da caccia. Tornato in zona di operazioni, nel marzo 1917 ed assegnato all’ 81^ squadriglia da caccia, per la superba attività bellica svolta fu decorato di medaglia d’oro al v. m., conferitagli con d. l. 2 agosto 1917 e la seguente motivazione:

Abilissimo ed arditissimo pilota di aeroplano da caccia, con serena incuranza del pericolo ed indomito coraggio, in trenta giorni di servizio alla fronte sostenne brillantemente e vittoriosamente 35 combattimenti aerei, riuscendo ad abbattere 9 velivoli avversari. Cielo del basso e medio Isonzo, 15 maggio – 22 giugno 1917.

Promosso sottotenente nel luglio 1917 ed assegnato al battaglione squadriglie aviatori, 81^ squadriglia, l’8 agosto successivo conseguì la 13^ vittoria aerea. Gravemente ferito in combattimento da pallottola nemica e ricoverato nell’ospedale di Udine, ebbe l’ambita visita del Re che lo decorò della medaglia d’argento al valore, concessagli di moto proprio. Tornato al fronte il 22 marzo 1918 col grado di tenente, dopo un lungo periodo di cure e di convalescenza, riprese i suoi intensi voli di guerra, prima nella 76^ e poi nell’ 81^ squadriglia da caccia. Durante l’offensiva austriaca del solstizio 1918 compì prodigi di valore. Il 20 giugno, attaccato nel cielo del Montello da 15 velivoli avversari, ne abbatté tre nell’impari combattimento. Il 25 giugno, alla sua terza missione della giornata, nella zona della Livenza, dopo aver raggiunta un’altra vittoria, abbassatosi per mitragliare truppe nemiche in ritirata, colpito all’addome da fucilata sparata da terra, riuscì a riportare l’apparecchio al campo. Operato nella locale ambulanza e inviato in luogo di cura fu costretto ad interrompere l’attività bellica per la quale aveva ottenuto ampi riconoscimenti italiani e stranieri e la citazione sui bollettini di guerra del 23 e 26 giugno. Asso di guerra, trasferito, col grado di tenente, in servizio permanente effettivo per merito di guerra dall’agosto 1918, fu nel febbraio 1919 promosso capitano ancora per merito di guerra e, dopo quattro anni, a domanda, congedato. Il 29 luglio 1928, mentre nella sua fabbrica di prodotti chimici a Roma attendeva ad un esperimento, venne investito dalle fiamme per l’improvviso scoppio della miscela che stava elaborando e cessò di vivere, dopo venti giorni di atroci sofferenze.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 84.