BARTOLOMEI Ugo

BARTOLOMEI UGO083di Lamberto e di Giulia Schiaroli, nacque a Roma il 27 novembre 1899 e morì in combattimento ad Alano di Piave il 28 ottobre 1918.
Non ancora quindicenne, fuggì di casa per arruolarsi in Francia fra i volontari di Peppino Garibaldi; ma, per la sua giovane età, venne fatto rimpatriare nel dicembre 1914. Entrata l’Italia in guerra nel maggio 1915, crebbe la sua impazienza di combattere contro l’Austria e, quando il fratello maggiore Carlo, sottotenente nel 14° reggimento fanteria, cadde eroicamente nel giugno 1916 e fu decorato di medaglia d’argento al valore, visse nell’idea di vendicarne la morte. Arruolatosi volontario nel febbraio 1917 nel 1° reggimento granatieri, ottenne nell’ottobre dello stesso anno di passare negli arditi e fu assegnato prima al XXII e poi al XX reparto d’assalto Fiamme nere. Durante le tristi vicende del ripiegamento al Piave, destinato con gli arditi alle truppe di copertura, contrastò, per dieci giorni al nemico, palmo a palmo, l’avanzata sul suolo sacro della Patria. Inviato alla fine del 1917 al corso per allievi ufficiali di complemento, fu nominato aspirante nel marzo 1918 e poco dopo promosso sottotenente nel 1° reggimento fanteria Savoia. Ferito al braccio e alla gamba sinistra da scheggia di granata il 31 luglio sul M. Tomba e ricoverato prima in un ospedaletto da campo e poi all’ospedale militare di Mantova, in settembre, rinunciando alla licenza di convalescenza, volle raggiungere il reparto al fronte, nell’imminenza dell’offensiva di Vittorio Veneto. Dal 24 ottobre, assegnato alla 6^ compagnia, in linea sul Monfenera, prese parte, sempre primo fra i primi, alla battaglia e portò con impareggiabile valore il suo plotone alla conquista di Alano di Piave, superandone con un solo balzo le munite difese. Il 29 ottobre, col sacrificio della vita, sventò un tentativo nemico di aggiramento che avrebbe potuto compromettere l’azione, attirando su di sé le forze nemiche per dar tempo alla compagnia di far fronte alla grave situazione. Con d. l. 29 maggio 1919, gli fu conferita alla memoria la medaglia d’oro al v. m. La motivazione che consacra l’episodio glorioso, è la seguente:

Entusiasta della nostra guerra, fiducioso negli alti destini della Patria, primo fra i primi trascinò con impareggiabile valore il suo plotone alla conquista di una importante e forte posizione, raggiungendola di un solo sbalzo e abbattendone le solide difese avversarie. Nel momento assai critico in cui la sua compagnia era quasi completamente accerchiata dal nemico soverchiante, con generoso slancio e con fulgido coraggio alla testa di pochi uomini, affrontando sicura morte, volle attirare su di essi le forze avversarie, gettandosi con irresistibile impeto contro di esse e tenendole impegnate. Gravemente ferito, rinunciò ad ogni aiuto e continuò a combattere eroicamente, infondendo con le parole e con l’esempio fede e resistenza nei dipendenti, e, vicino a morire, in un supremo scatto di energia e di entusiasmo, trovò ancora la forza di gridare le ultime sue parole incitatrici: Avanti, ragazzi! Avanti, per l’Italia nostra! Coraggio!. Conca di Alano, 24 – 31 ottobre 1918.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 184.