BETTOIA Edoardo

BETTOIA EDOARDO013di Francesco e di Deodata Podio, nacque a Caluso di Torino il 3 giugno 1865 ed ivi morì il 23 luglio 1929.
Diciassettenne, si arruolò volontario nel 25° reggimento fanteria e dopo avere raggiunto il grado di sergente fu ammesso, nel 1886, alla Scuola Militare di Modena, dalla quale uscì sottotenente di fanteria due anni dopo. Assegnato all’81° reggimento brigata Torino, vi fu promosso tenente nel 1892 e nel 1896 partì volontario per l’Eritrea ove prese parte alla battaglia di Adua. Rimpatriato poco dopo e destinato al 6° fanteria Aosta, con la promozione a capitano nel 1904, fu trasferito al 32° Siena. Ancora volontario partì per la Libia nell’agosto 1913 col 63° reggimento Cagliari e rimpatriò nel marzo 1915 per la promozione a maggiore. Destinato al 19° reggimento della brigata Brescia, al comando del  III battaglione, entrò in guerra il 24 maggio, sul fronte della 3^ Armata e, varcato l’Isonzo a Sagrado, combatté a Bosco Cappuccio e a Castelnuovo Carsico, in un terreno reso difficile dagli ostacoli naturali e dalle trincee blindate dalle quali il nemico opponeva tenace resistenza. Il 18 luglio, iniziata la seconda battaglia dell’Isonzo, con audace balzo, alla testa del suo battaglione, occupò le trincee nemiche tra il Bosco Triangolare e l’abitato di Castelnuovo, catturando numerosi prigionieri e due mitragliatrici; quindi spintosi ancora innanzi conquistò nuovi trinceramenti al margine sud del Bosco Lancia. Il 20 luglio, un violento contrattacco in forze del nemico ne arrestò l’ultima avanzata. Sempre in prima linea, con forza d’animo e coraggio ammirevoli, fu esempio di ardimento. Ferito, continuò a combattere anche quando fu di nuovo e più gravemente ferito in più parti del corpo. Investito dallo scoppio di una granata, con forza sovrumana continuò ad animare i suoi fanti nella battaglia. Con moto proprio sovrano del 22 dicembre 1915 gli fu conferita la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Spingeva le sue truppe all’assalto di fortissime trincee nemiche, facendo prigioniero un reparto austriaco, venuto improvvisamente ad attaccare sul fianco. Durante l’accanito combattimento, ferito successivamente e per tutto il corpo da cinque proiettili dei quali uno gli fracassava una spalla, persisteva ad incuorare i suoi all’azione, a farsi onore in nome del reggimento. Ferito una sesta volta da scheggia di granata e trasportato via, seguitava ancora ad incitare quelli che incentrava a perseverare nel combattimento. – Castelnuovo del Carso, 18 – 20 luglio 1915.

Durante i lunghi periodi trascorsi in luoghi di cura e in aspettativa ebbe le successive promozioni a tenente colonnello nel 1916 ed a colonnello nel 1917. Rientratoin servizio comandò dal giugno al dicembre del 1919 il deposito dell’81° fanteria e dal gennaio  al luglio 1920 fu addetto al Corpo di S. M. Collocato in posizione ausiliaria speciale, fu promosso generale di brigata nel 1924.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 52.