BUTTINI CASIMIRO

CASIMIRO BUTTINI065di Carlo e di Pia Magnone, nacque a Saluzzo il 29 ottobre 1887 ed ivi morì il 23 febbraio 1959.
Laureatosi in ingegneria industriale nel Politecnico di Torino, nel 1911 fu ammesso per concorso nel Ministero dei Lavori Pubblici, al Genio Civile. Chiamato alle armi per mobilitazione nel dicembre 1914 nel 25° reggimento artiglieria da campagna, fu nominato sottotenente di complemento nell’Arma del Genio e, nel maggio 1915, alla dichiarazione di guerra all’Austria, assegnato al battaglione aerostieri. Trasferito nel luglio successivo nell’Aviazione militare e comandato al Battaglione Scuola Aviatori, conseguì il brevetto di pilota militare nel novembre e nominato istruttore. Nell’agosto 1916 fu destinato alla 3^ squadriglia da bombardamento in zona di operazioni e promosso tenente. Compì audaci missioni di guerra nel cielo dell’Isonzo e del Trentino, dal settembre 1916 all’agosto 1917 e fu decorato di medaglia d’argento al valore. Il 9 settembre 1917, in un’azione di bombardamento sopra baraccamenti nemici nei pressi di Ternova, ebbe l’apparecchio ripetutamente colpito. Ferito ad un braccio e col secondo pilota ucciso al posto di comando, riuscì, con grande abilità e sangue freddo eccezionali, a concludere la missione e ad atterrare in una piccola radura ad est di Penna, portando in salvo i superstiti. Con moto proprio sovrano del 29 settembre 1917 gli fu conferita la medaglia d’oro al v. m. Dice la motivazione:

Pilota d‘aeroplano, fatto segno durante un’azione di bombardamento ad intenso e ben aggiustato tiro di artiglieria nemica, calmo e sprezzante di ogni pericolo, si indugiava sulle posizioni da battere, per eseguire con precisione il tiro delle sue bombe. Investito da raffiche sempre più precise, visto colpito a morte il secondo pilota, cui una granata aveva asportato la testa, e ferito egli stesso ad un braccio, col viso coperto dal sangue e da brandelli di carne del compagno ucciso, nonostante che l’apparecchio, gravemente colpito in più parti, non obbedisse più ai comandi, conservava ed infondeva, col suo contegno energico e risoluto, eroica calma in tutto l’equipaggio e, dopo sforzi inauditi, riusciva a mettere in sesto l’apparecchio che precipitava; passando quindi a bassa quota sulle linee nemiche, tra l’infuriare della fucileria, delle artiglierie e delle mitragliatrici, riconduceva sul suolo della Patria i compagni illesi ed il suo prezioso carico di morte. Cielo di Ternova, 9 settembre 1917.

Trasferito nell’ottobre 1917 alla 15^ squadriglia da bombardamento, nel novembre successivo fu destinato alla Scuola per Ufficiali Piloti. Promosso capitano l’anno dopo ebbe il comando della 10^ squadriglia Caproni e nel marzo 1919 fu congedato. Rientrò al Ministero dei Lavori Pubblici dove per successive promozioni fu Ispettore Capo e membro del Consiglio Superiore. Con il grado di tenente colonnello A.A. partecipò volontario alla seconda guerra mondiale e fu promosso colonnello nella riserva nel 1946.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 144.