CAPASSO Paolo

CAPASSO PAOLO095di Antonio e di Teresa Avitabile, nacque in Agerola di Napoli il 24 settembre 1891 e morì in combattimento sul San Michele il 29 giugno 1916.
A Castellammare di Stabia compì gli studi ginnasiali e a Napoli ottenne la licenza liceale. Arruolato per il servizio di leva poco dopo, frequentò il plotone allievi ufficiali di complemento presso il 42° reggimento fanteria e nel gennaio 1913 venne nominato sottotenente nel 31° reggimento. Ultimato il servizio di prima nomina, entrò, in seguito a concorso, nell’amministrazione statale come ufficiale di dogana e destinato a Napoli. Dal luglio al novembre 1914 trascorse un periodo di richiamo nel 30° reggimento fanteria della brigata Pisa, reggimento al quale si presentò poi nel maggio 1915 allorché venne richiamato per mobilitazione, pochi giorni prima della dichiarazione di guerra. Promosso tenente, fu nominato aiutante maggiore in seconda di un battaglione del reggimento, incarico che disimpegnò con abnegazione ed ardimento fin dai primi giorni delle ostilità tanto da meritare una medaglia d’argento al v. m. sul Monte San Michele, dove riportò una ferita nel fatto d’arme del 22 luglio 1915. Il 29 giugno 1916 fu vittima anch’egli, come il capitano Pannilunghi, della letale ondata di gas venefici lanciata dal nemico poco dopo le ore 5 contro le truppe della 21^ divisione che con le brigate Pisa e Regina presidiavano il San Michele. Mentre più grave si manifestava la crisi nel suo reggimento, il tenente Capasso si presentò al comando del 29° reggimento che occupava il settore contiguo del cosiddetto Groviglio, prospettando la grave situazione e sollecitando provvedimenti per fronteggiarla.
Benché già colpito dalle esalazioni venefiche, assumeva il comando dei pochi uomini disponibili per muovere al contrattacco e porre argine all’irruzione nemica, e poiché gli effetti del gas facevano vuoti spaventosi fra quei valorosi, tornava indietro per chiedere rinforzi, raggiungendo nuovamente la linea dopo averli ottenuti. Vinto dal male, cadeva poi fra i suoi soldati mentre li incitava a ricacciare il nemico.
Alla memoria del valoroso ufficiale venne conferita, con moto proprio sovrano del 23 agosto 1916, la medaglia d’oro al v. m. e la seguente motivazione:

Durante un improvviso attacco nemico con gas asfissianti, rimasto separato dal suo reggimento, ponevasi a disposizione del comandante di un reggimento vicino, e, sebbene già soffrisse dell’avvelenamento dei gas, alla testa di pochi uomini, si slanciava contro il nemico, arrestandolo ed incalzandolo, finché, morente, cadeva per non più rialzarsi, dando fulgido esempio di valore ed eroico sentimento del dovere. Groviglio (Carso), 29 giugno 1916.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 218.