CASTRUCCIO Giuseppe

GIUSEPPE CASTRUCCIO069di Pietro e di Clotilde Lanata, nacque a Genova l’11 settembre 1887, muore a Genova il 3 giugno 1985.
Laureato in chimica pura presso l’Università di Genova nel 1910 ed assolti gli obblighi di leva nel battaglione specialisti del Genio, fu assistente universitario di Fisica e insegnante di Chimica nell’Istituto tecnico Vittorio Emanuele III di Genova, dal 1912. Nominato sottotenente di complemento nel battaglione specialisti del Genio nel novembre 1913 e richiamato per compiervi il servizio di prima nomina nel marzo 1915, fu trattenuto per mobilitazione ed ottenne di passare nel personale navigante dirigibilista. Allievo pilota dal 1° settembre 1916, con la promozione a tenente, il 30 novembre successivo raggiunse la zona di operazioni meritando encomi e riconoscimenti. Nel luglio 1917, ufficiale di bordo di un dirigibile, prese parte a quattro incursioni su territorio nemico e fu decorato di medaglia di bronzo al valore di moto proprio sovrano. Nella notte del 21 settembre 1917, imbarcato sull’aeronave M. 10, prese parte al bombardamento degli impianti ferroviari a nord di Trieste, prodigandosi; poi, per la salvezza dell’aeronave colpita dal tiro nemico.
La motivazione della medaglia d’oro al v. m., concessagli di moto proprio sovrano del 4 novembre 1917, così descrive l’eroico episodio: .

Ufficiale di bordo di un dirigibile che aveva compiuta un’azione notturna di bombardamento sul nemico, visto che l’aeronave, colpita a poppa, in una posizione inclinata di 45 gradi, discendeva precipitosamente alla deriva, e intuito che portando un carico a prora si sarebbe reso possibile il governo del dirigibile, con sereno e cosciente spirito di sacrificio, esponendo la vita per la salvezza dei compagni e dell’aeronave, servendosi di una sottile scala metallica, saliva, nonostante l’oscurità più assoluta, dalla navicella all’involucro, aprendosi un varco nella parte inferiore; indi si trascinava carponi sopra il sottile strato di stoffa fino a prora del dirigibile, sfidando la lacerazione possibile del tessuto e la conseguente caduta. Col suo peso migliorava, così, l’equilibrio dell’aeronave, e rimanendo in tale penosa e rischiosissima condizione per circa un’ora di discesa precipitosa, permetteva al comandante di condurre l’aeronave in territorio nazionale e di atterrare. Cielo di Prosecco, 22 settembre 1917.

Svolse, poi, con le aeronavi M1  e  M15  attività esplorativa e di difesa del traffico marittimo, e nel dopoguerra ebbe importanti incarichi a Londra, a Vienna e a Pechino, dove fu addetto aeronautico presso quella Legazione. Ammesso per concorso al Ministero degli Esteri dal 1926, fu reggente consolare a Pittsburgh negli Stati Uniti; dal 1928 console a Chicago e a San Paolo del Brasile. Trasferito al Consolato Generale di Istanbul dal luglio 1940 e successivamente a Salonicco, ivi dopo il settembre 1943 si prodigò per la protezione degli italiani e il salvataggio di numerosi ebrei dai campi di sterminio tedeschi.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 152.