DANERO Bruno

BRUNO DANERO043di Sebastiano e di Carolina Rombi, nacque a Carloforte di Cagliari il 5 maggio 1896 e morì in combattimento sulla Vertoiba Inferiore il 20 agosto 1917.
Di modesta famiglia di artigiani, frequentate le classi elementari nel paese natio e poi a Cagliari le scuole medie, conseguì brillantemente, nell’estate del 1915, il diploma di ragioniere. Carattere serio, riflessivo, disciplinato, per aiutare col suo lavoro le condizioni economiche della famiglia, rinunciò alla borsa di studio che gli era stata assegnata dall’Università Commerciale  Luigi Bocconi di Milano e preferì l’assunzione come impiegato, prima di un istituto bancario, poi nella Capitaneria di Porto di Carloforte. Svolse in pari tempo proficua ed intelligente opera nel campo della preparazione civile nel locale Comitato di mobilitazione. Chiamato alle armi nel novembre 1916 ed arruolato nel 45° reggimento fanteria, giunse in zona di operazioni nell’aprile 1917. Fu poi inviato a frequentare un corso per allievi ufficiali e, nominato aspirante, alla fine di giugno del 1917, passò al 25° reggimento fanteria della brigata Bergamo , in linea sul fronte carsico, assegnato alla 10^ compagnia. Costituiti in agosto i nuclei di arditi, egli chiese di farne parte ed ebbe il comando del plotone del suo reggimento.
All’inizio dell’undicesima battaglia dell’Isonzo sull’Altipiano della Bainsizza, ricevuto l’ordine di prepararsi all’azione per aprire, attraverso il labirinto dei reticolati, camminamenti e trincee, la strada al reggimento verso una munitissima posizione nemica sulla Vertoibizza, detta il groviglio, conscio delle difficoltà da superare, si accinse all’impresa con animo risoluto e seppe infondere nei suoi arditi la sua stessa fiducia sull’esito dell’azione. Uscito dalla trincea e strisciando sul terreno, giunse sul reticolato nemico. Ferito mentre cercava di sorpassarlo, non si arrestò e nel tentativo di aprire in essi un varco,. incitando i suoi uomini a seguirlo, cadde sotto il fuoco concentrato della fucileria nemica, né fu possibile recuperarne la salma perché anche il suo attendente pagò con la vita il generoso tentativo fatto durante la notte stessa del combattimento. Alla memoria del valoroso aspirante ufficiale, promosso poi sottotenente, venne conferita la medaglia d’oro al v. m. con r. d. 23 ottobre 1921.
Dice la motivazione:

Sotto il violento fuoco di artiglieria e mitragliatrici nemiche, calmo, sereno e sprezzante del pericolo, alla testa del suo plotone di arditi, incitandoli con la voce e con l’esempio, si slanciava per primo contro i reticolati avversari. Ferito, con mirabile prova di abnegazione e valore seguitava ad incitare i suoi uomini alla lotta, trascinandoli con impeto e forza travolgente. Mentre in piedi, tra un grandinare di proiettili, tentava di sorpassare l’ultimo tratto di reticolato avversario, veniva colpito a morte. – Vertoiba Inferiore, 20 agosto 1917


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 102.

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