DE CARLO Giacomo Camillo

DE CARLO GIACOMO CAMILLO062di Marco e di Paola Morpurgo, nacque a Venezia il 6 aprile 1892 e morì a Vittorio Veneto il 29 marzo 1968.
Compiuto il servizio militare come volontario di un anno nel reggimento Genova Cavalleria, nel marzo 1912 venne nominato sottotenente di complemento nel reggimento Lancieri di Firenze (9°) e fu congedato nel gennaio 1913. Richiamato alle armi per mobilitazione nel gennaio 1915, fu inviato al 18° reggimento artiglieria da campagna. Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, il 1° giugno 1915 partì per il fronte con la 18^ colonna munizioni. Tenente dal dicembre dello stesso anno, a domanda, nel marzo 1916, passò al Battaglione Scuola Aviatori dove conseguì il brevetto di osservatore dall’aeroplano. Assegnato alla 25^ squadriglia aeroplani Voisin, per gli efficaci servizi informativi resi con audaci imprese nel cielo del Carso, in poco più di un anno, meritò due medaglie d’argento ad una di bronzo al valore. Dal 1° agosto 1917 prestò servizio al Comando dell’ Aeronautica della 3^ Armata e, dopo il ripiegamento al Piave, nella 23^ squadriglia. Il 25 aprile 1918, dall’Ufficio Informazioni della 3^ Armata, fu incaricato di svolgere una pericolosa missione informativa oltre il Piave, nel territorio veneto occupato dal nemico, valendosi della sua perfetta conoscenza dei luoghi, del dialetto veneto e del tedesco. Accettato volontariamente l’incarico, nella notte del 31 maggio venne aviolanciato in prossimità di un campo d’aviazione austriaco. Visse una vita da leggenda tra campi e boschi, e riuscì, in circa tre mesi, ad inviare ai nostri comandi, per mezzo di colombi viaggiatori e di altre segnalazioni convenute, notizie di grande importanza sul nemico. All’eroico ufficiale, con moto proprio sovrano del 30 agosto 1918 e r. d. 29 aprile 1923, fu conferita la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

In un momento grave e decisivo per le sorti d’Italia, offrivasi per primo, con sublime ardimento, per farsi trasportare, di nottetempo, in aeroplano al di là del Piave, per iscoprire direttamente quanto il nemico macchinasse su quel lembo di Patria strappatoci e accuratamente celato agli altri ordinari mezzi di informazione. Per quasi tre mesi, sostenuto dal vigile affetto delle popolazioni, ma sospettato e ricercato dalla polizia nemica, riusciva, vivendo vita di leggenda, a mandare preziose informazioni e ad organizzare un efficace servizio. Falliti i tentativi di ritorno per via aerea, scelse quella di mare, rientrando per riferire di persona ed offrirsi nuovamente al rischioso cimento. Fulgido esempio di valore e di audacia, rinnovava imprese che già, nei tempi tristi della straniera tirannide, avevano fatto tremare gli oppressori ed aperto la via alla redenzione. – Fronte del Piave, giugno – agosto 1918.

Decorato di croce di guerra al valore il 30 ottobre 1918; fece parte nel 1919 della Delegazione italiana per la pace a Parigi e nel gennaio 1920 fu congedato. Richiamato in servizio dal 1941, fu promosso tenente colonnello e svolse incarichi in Patria ed all’estero durante la seconda guerra mondiale.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 142.