ERCOLE Ercole

ERCOLE ERCOLE130di Salvatore e di Amalia Della Camera, nacque a Torre Annunziata di Napoli il 23 marzo 1887 e morì a Roma il 2 ottobre 1967.
Uscito sottotenente dalla Scuola Militare di Modena nell’ottobre 1908 ed assegnato al 5° reggimento fanteria, vi fu promosso tenente nell’ottobre 1911. Pochi mesi dopo, fu ammesso a frequentare ad Aviano il corso di pilotaggio. Inviato nel febbraio 1912, in Inghilterra, al campo scuola di Amesbury, nel giugno successivo, conseguì il brevetto di pilota su apparecchio Bristol. Rientrato in Italia, e nominato pilota militare su apparecchio Caproni, il 24 maggio 1915 raggiunse la zona di guerra al campo di Pordenone. Promosso capitano nel settembre ed assunto il comando dell’11^ squadriglia, il 18 febbraio 1916 prese parte all’incursione su Lubiana e fu decorato di medaglia d’argento. Inviato sul fronte albanese con la sua squadriglia, il 16 maggio 1916 raggiunse Valona in volo. Il mattino del 12 ottobre, di ritorno da una ricognizione nel cielo di Durazzo, occupata dal nemico, fu attaccato da un apparecchio da caccia austriaco; combatté valorosamente e, con i compagni uccisi e ferito egli stesso ad un braccio, riuscì, quando già l’aereo stava precipitando in vite, a compiere un avventuroso atterraggio in campo nemico, a cinquanta chilometri circa dalle nostre linee. Con moto proprio sovrano del 2 6 ottobre 1916 gli fu concessa la medaglia d’oro al v. m. Dice la motivazione:

Pilota di un apparecchio, attaccato a circa 3000 metri di altezza da un velivolo da caccia nemico, visti nel combattimento aereo colpiti a morte i suoi compagni e forati i serbatoi della benzina, con sangue freddo eccezionale, mentre l’apparecchio precipitava, lasciata la mitragliatrice che in quel momento manovrava, benché ferito al braccio sinistro, riusciva ad afferrare il volante e a raddrizzare il velivolo a meno di 300 metri da terra e, planando, atterrava presso Zarnec a circa 50 chilometri dalle nostre linee. Dato subito fuoco all’apparecchio e distruttolo, benché esausto dalla perdita di sangue, riusciva a sfuggire alla cattura. Assalito da un indigeno, si liberava uccidendolo, e, dopo sette giorni di tensione di spirito, di grandi sofferenze e di privazioni, dando prova di energia e forza d’animo straordinarie, riusciva a traversare le linee nemiche ed a presentarsi ai nostri avamposti sulla Vojussa. – Cielo di Zarnec, 13 ottobre 1916.

Promosso maggiore, ritornò al fronte nel febbraio 1918, al comando del X gruppo da caccia. Transitato nei ruoli dell’Arma Aeronautica nel 1923, vi fu promosso tenente colonnello nel 1924 e tre anni dopo venne nominato addetto militare aeronautico presso l’Ambasciata italiana a Parigi, dove fu promosso colonnello nel luglio 1927, continuando nell’incarico. Promosso generale di brigata Aerea in ausiliaria nel 1939 nel marzo 1946 venne collocato a riposo per età e nel dicembre 1955 ottenne la promozione a generale di divisione aerea nella riserva.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 288.