GORINI Antonio

GORINI ANTONIO019di Mario e di Carlotta Carcano, nacque a Varese il 23 novembre 1896 e morì in combattimento sul Montello il 15 giugno 1918.
Conseguita la licenza liceale nel Ginnasio-Liceo Parini di Milano, si iscrisse nella facoltà di medicina e chirurgia presso l’Università di Pavia, che gli conferì poi, nel luglio 1918, la laurea ad honorem. Chiamato alle armi fu inviato, alla fine di novembre del 1915, all’Accademia Militare di Torino per un corso allievi ufficiali di complemento d’artiglieria. Uscitone aspirante nel marzo 1916 ed assegnato al 27° reggimento artiglieria da campagna, raggiunse il reggimento nella zona del Tonale. Assegnato alla 3^ batteria del XXXVI gruppo di obici pesanti campali da 149, dette subito prove di grande capacità di comando e di iniziativa nell’eseguire lo spostamento dei pezzi sui ghiacciai dell’Adamello. Promosso sottotenente nel maggio 1916, prese parte alle azioni svoltesi in quel settore per tutto il secondo anno di guerra e partecipò, nell’agosto 1917, alla battaglia della Bainsizza. Il 17 agosto, a quota 611 del Kuk, mentre infuriava la battaglia contro il Kobilek, sottocomandante di batteria, fu decorato di medaglia di bronzo al valore per lo straordinario coraggio e imperturbabile sangue freddo di cui dette prove in seguito allo scoppio di uno dei pezzi della batteria; incurante del pericolo, si adoperò con ogni mezzo per circoscrivere l’incendio e per trasportare lontano le casse di esplosivo incombusto; investito dallo scoppio della riservetta, si rialzò incolume e con grande calma rimise in efficienza i pezzi della batteria, assicurando così la continuazione del tiro. Dopo il ripiegamento al Piave, al comando di una sezione della 3^ batteria obici pesanti si trasferì sul Grappa e prese posizione sul Montello. Nelle prime ore del 15 giugno 1918, le fanterie nemiche, protette da cortine fumogene e da un fuoco di sbarramento, passarono sulla destra del Piave, all’altezza di Nervesa e, travolgendo i nostri reparti di vigilanza, giunsero sulle posizioni delle artiglierie più avanzate, tra le quali la 3^ batteria. Il tenente Gorini, che aveva avuto i due pezzi della sezione colpiti in pieno dal tiro di controbatteria austriaca, con mirabile calma continuò il tiro efficace dopo averne rimesso in efficienza uno di essi. Circondato dal nemico irrompente, mentre si accingeva a disperata difesa insieme coi suoi artiglieri, cadde colpito a morte fra le braccia del suo capitano, sul quale, con generoso ardimento si era lanciato per fargli scudo col proprio corpo, allorché il nemico stava per sopraffarlo.
Alla memoria dell’eroico ufficiale, con r. d. 12 febbraio 1925, venne conferita la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Comandante di sezione, malgrado l’intenso fuoco nemico che colpiva in pieno i due pezzi, riusciva a rimetterne uno in efficienza. Attaccata la batteria alla baionetta da parte del nemico, la difese col moschetto e cadde ucciso fra le braccia del proprio capitano, cui cercò di fare scudo col proprio corpo. – Montello, 15 giugno 1918.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 58.