GREGORUTTI Pier Antonio

GREGORUTTI PIER ANTONIO042di Antonio e di Pierina de Checco, nacque a Lignano di Latisana il 13 febbraio 1880 e morì in combattimento a Monfalcone il 22 ottobre 1915.
Studiò nell’Istituto tecnico Paolo Sarpi di Venezia dove conseguì il diploma di perito industriale e il 1° novembre 1898 si arruolò volontario allievo ufficiale nel 54° reggimento fanteria. Ultimato il corso, rinunciò alla nomina a sottotenente di complemento ed attese di potere essere ammesso alla Scuola Militare di Modena, nella quale entrò nel 1902. Nominato sottotenente effettivo due anni dopo ed assegnato al 79° reggimento fanteria della brigata Roma, fu promosso tenente nel 1907. Nel 1908 ottenne un encomio solenne dal Ministero. della Guerra per l’opera prestata a favore delle popolazioni colpite dalla inondazione del Po. Dal novembre 1911 all’ottobre 1912 prese parte alle operazioni di guerra in Libia, segnalandosi nella battaglia delle Due Palme in Cirenaica. Rimpatriato e trasferito al 2° reggimento della brigata , con la promozione  a capitano, conseguita nel dicembre 1914, passò al 71° fanteria della brigata Puglie e con la costituzione della brigata Padova, nel marzo 1915, fu destinato al 118° reggimento, assumendo il comando della 5compagnia. Entrò in guerra il 24 maggio sul fronte della 3^ Armata combattendo a M. Sei Busi, e rimase ferito da scheggia alla gamba sinistra il 24 settembre nel fatto d’arme di Palazzo. Nel corso della terza battaglia dell’Isonzo, e precisamente il 21 ottobre 1915, passò nella zona di Monfalcone. Nella mattina del giorno 22, il II e III battaglione del 118° reggimento attaccarono il tratto di fronte a nord-ovest di quota 85 di Monfalcone e, malgrado le gravi perdite subite, riuscirono ad impadronirsi delle posizioni austriache. Il capitano Gregorutti, condotti i suoi uomini oltre i reticolati nemici sotto il violento fuoco avversario, colpito da fucilata all’addome rimase al suo posto di comando incitando i superstiti della compagnia a resistere ad ogni costo sulle posizioni raggiunte. Cadde sul campo, colpito mortalmente da altra fucilata alla testa. Alla memoria del valoroso ufficiale venne conferita, con d. l. l o ottobre 1916, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Con slancio, abilità ed ardimento esemplari, portava il proprio reparto alla conquista di forti posizioni nemiche, e, sprezzante di ogni pericolo, ne oltrepassava i reticolati sotto violento fuoco dell’artiglieria avversaria. Con pari valore e con straordinaria tenacia, si manteneva quindi e si rafforzava sulla posizione raggiunta. Ferito all’addome, dando mirabile esempio di virtù militari, anziché recarsi al posto di medicazione, rimaneva al comando del proprio reparto, fino a che nuovamente e mortalmente colpito, cadeva sulla posizione eroicamente conquistata. Monfalcone, 22 ottobre 1915.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 110.