GUELLA Federico

GUELLA FEDERICO056di Luigi e di Elvira Bertolasi, nacque a Bezzecca di Trento il 27 novembre 1893 e morì in combattimento a Castel Dante di Lizzana il 28 dicembre 1915.
Dal padre, medico condotto ed una delle più belle figure del patriottismo trentino, apprese l’amore per la sua terra irredenta. Studiò a Trento ed a Rovereto ultimò gli studi classici. Poi, passato clandestinamente il confine, nell’autunno1914, si iscrisse nella facoltà di medicina dell’Università di Padova. Ardente interventista, nel maggio 1915, con l’entrata in guerra dell’Italia, interruppe gli studi e si arruolò volontario nel 58° reggimento fanteria. Nominato sottotenente di complemento ed impaziente di raggiungere la zona di operazioni, fu destinato al 114° reggimento fanteria della brigata Mantova, che, già in linea, operava nel settore della Val Lagarina. Nei numerosi combattimenti cui partecipò e che lo avvicinavano a Rovereto, dette prova di molto ardimento, sempre avanti tra i primi, incurante del grave pericolo che avrebbe corso se fosse caduto vivo nelle mani del nemico. Per lo slancio col quale guidò il suo plotone alla conquista di Costa Violina, l’11 novembre, fu decorato di una medaglia di bronzo al v. m. Poco più di un mese dopo, il 25 dicembre, si batté valorosamente a Castel Dante che poté occupare soltanto il giorno 27, dopo vivace lotta alla baionetta. La mattina seguente, contrattaccato da fanterie scelte nemiche fatte affluire in forze per riprendere l’importante caposaldo, unico ufficiale superstite rimasto a difendere la posizione, col moschetto brandito come bastone e seguito appena da venti uomini rimastigli accanto si lanciò animosamente all’attacco contro trecento austriaci. Colpito in fronte da tre pallottole di fucile nemico, cadde su quelle balze e spirò mentre, stringendo sul cuore il tricolore avuto in dono dalle donne trentine, venivano ricacciati a valle gli austriaci che già cantavano vittoria. Alla memoria del valoroso ufficiale fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con r. d. del 2 ottobre 1922. Dice la motivazione:

Irredento, sfuggito alla coscrizione austriaca ed arruolatosi volontario nel nostro esercito, ottenne di essere destinato in prima linea, sulla fronte Trentino a lui ben nota, sprezzando i pericoli che a lui derivavano da tale assegnazione, nel caso fosse caduto prigioniero. Segnalatosi per intrepidezza e valore nella conquista di importante, avanzatissima posizione, la mantenne pure sotto intensi bombardamenti e malgrado ripetuti attacchi del nemico. Successivamente, in una azione violenta tentata dall’avversario per la riconquista della posizione, manteneva saldo il proprio reparto durante il fuoco di distruzione, sempre esposto per vigilare le mosse del nemico. Giunto il momento propizio, trascinando i suoi uomini al grido di Savoia!, si lanciava per primo al contrattacco, cadendo eroicamente sul campo, ucciso da tre fucilate alla faccia. Castel Dante, 28 dicembre 1915.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 138.