LAMA Luigi

LAMA LUIGI050di Agostino e di Maria Pia Villa, nacque ad Aosta il 12 gennaio 1891 e morì in combattimento sul Montello il 20 giugno 1918.
Di famiglia romagnola, fu educato dal padre, insegnante nelle scuole medie, all’amore per la Patria e al profondo senso del dovere. Ad Alessandria conseguì il diploma di ragioniere ed ammesso alla Scuola Militare di Modena, uscì sottotenente nel 33° reggimento fanteria nel settembre 1911. Partecipò alla campagna di Libia col 43° reggimento, dal febbraio all’ottobre 1913, e rimpatriato per frequentare la Scuola di applicazione d’Arma, promosso tenente ottenne, a domanda, nel gennaio 1915, di essere destinato alle truppe coloniali dell’Eritrea. Assegnato al X battaglione indigeni, ritornò con esso in Libia dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, passando, nel novembre dello stesso anno, con la promozione a capitano, al II battaglione autonomo dell’87° reggimento fanteria. Nell’ottobre del 1916, sempre a domanda, passò a far parte delle truppe coloniali della Cirenaica dove rimase ancora un anno, ottenendo finalmente di poter rientrare in Italia per partecipare alla guerra contro l’Austria sul fronte nazionale. Giunto al deposito dell’87° reggimento e promosso maggiore alla fine di ottobre del 1917, dopo i dolorosi avvenimenti sul fronte dell’Isonzo, a Caporetto, ottenne il comando del VII reparto d’assalto con l’incarico di procedere alla riorganizzazione del reparto dopo le forti perdite di uomini subite nella sanguinosa battaglia di Fontanasecca. Trasferito nel 73° reggimento Lombardia ed inviato in licenza, ritornò fra i suoi soldati appena apprese che gli austriaci avevano iniziato l’offensiva sul Piave e giunse al suo battaglione, il III, che era già schierato a Volpago, ai piedi del Montello, dove da due giorni infuriava la battaglia. Prima di tornare al fronte aveva detto al padre: … il mio posto è in mezzo ai miei soldati. Se avessi la disgrazia di restare morto, non mi perderai interamente. Il mio cuore ti sarà rimandato sotto forma di medaglia d’oro. Nel pomeriggio del 19 giugno 1918, dopo breve preparazione di artiglieria, i combattimenti si riaccesero accaniti su tutto il Montello. Il maggiore Lama, rianimati gli uomini del suo battaglione, già scossi dai precedenti combattimenti, li trascinò all’assalto delle forti posizioni nemiche e contribuì dal 19 al 20 giugno a ricacciare definitivamente l’avversario dal monte. Un colpo di baionetta di un soldato nemico troncò la vita del valoroso ufficiale. Alla sua memoria venne conferita, con r. d. 23 ottobre 1921, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Ufficiale di preclare virtù, saputo che il proprio battaglione era impegnato in un’azione, interrompeva volontariamente la licenza invernale, appena iniziata, per accorrere al suo posto d’onore e di pericolo. Assunto il comando di battaglione, in circostanze particolarmente critiche, riusciva, con singolare perizia e con l’ascendente del suo valoroso esempio, a trascinare all’assalto truppe già scosse, ed a giungere per primo sulla tanto contesa posizione nemica, ove cadde trafitto al cuore da baionetta austriaca. – Montello, 20 giugno 1918.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 118.