LISA Gino

GINO LISA090di Giuseppe e di Costanza Garetto, nacque a Torino il 19 agosto 1896 e cadde in combattimento aereo in Val d’Astico il 15 novembre 1917.
Alla dichiarazione di guerra all’Austria, arruolatosi volontario nel battaglione aviatori, conseguì il brevetto di pilota militare il 15 febbraio 1916. Destinato all’8^ squadriglia da bombardamento Caproni prese parte a numerosi combattimenti nel cielo del Trentino, del Carso e dell’Istria dal maggio 1916 al luglio 1917, meritando una medaglia d’argento al valore. La motivazione ricorda i due drammatici voli del 16 novembre 1916 e del 20 aprile 1917 nei quali dette prove di mirabile coraggio e sangue freddo cooperando alla salvezza dell’equipaggio e dell’apparecchio. Promosso sottotenente di complemento nell’arma del genio dal marzo 1917, il 10 maggio venne trasferito al 14° gruppo aeroplani, 2^ squadriglia Caproni e nel combattimento nel cielo di Pola del 2 agosto con un idrovolante austriaco, che costrinse alla fuga, dette rinnovate prove del suo ardimento. Per la missione felicemente eseguita alle Bocche di Cattaro nella notte sul 5 ottobre, nella quale, dopo aver con apparecchio terrestre percorso un lungo tratto di mare aperto, colpì con precisione ed efficacia obiettivi navali della base, fu decorato di medaglia di bronzo al valore. Il 15 novembre si offrì volontario di partecipare al bombardamento della stazione ferroviaria di Caldonazzo. Effettuata la missione e già sulla via del ritorno, accortosi che un apparecchio del gruppo veniva assalito da quattro caccia austriaci, con generoso impulso si lanciò in soccorso di esso e nell’impari lotta cadde gloriosamente con l’apparecchio in fiamme. Fulgido astro dell’aviazione con apparecchi da bombardamento, aveva valorosamente compiuto 50 azioni di guerra. Alla sua memoria, con d. l. del 2 giugno 1921, fu concessa la medaglia d’oro al v. m. Dice la motivazione:

Volontario di guerra, pilota da bombardamento arditissimo e di eccezionale valore, sempre animato da alto sentimento e da fede immutabile nella sorte della nostra Patria e delle nostre armi, fu per due anni di guerra esempio mirabile di costante valore. Più volte, in aspri e difficili combattimenti, ebbe ragione dell’avversario, quantunque con l’apparecchio gravemente avariato dai colpi nemici e due volte ritornò con la carlinga macchiata del sangue del proprio equipaggio. Il 15 novembre 1917, dopo aver condotto a. termine un’azione di bombardamento per la quale si era offerto volontario, mentre riprendeva la via del ritorno, visto un altro apparecchio nazionale assalito da numerosi avversari, generosamente si slanciava in suo soccorso. Attaccato a sua volta da quattro caccia, dopo aver sostenuto lungo ed emozionante combattimento, venuto a mancare dell’azione di un mitragliere, sbalzato fuori dell’apparecchio per le arditissime manovre, cadeva nell’impari lotta e, precipitando col resto dell’equipaggio sulle balze del Trentino, consacrava alla gloria la sua giovane esistenza interamente votata alla Patria. Cielo di Caldonazzo e della Val d’Astico, 15 novembre 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 194.