LOCATELLI Antonio

LOCATELLI ANTONIO066di Samuele e di Anna Guelfi, nacque a Bergamo il 19 aprile 1895 e morì in combattimento a Lekempti il 27 giugno 1936.
Chiamato alle armi con la sua classe nell’aprile 1915 ed assegnato nell’Arma del Genio ottenne, tre mesi dopo, di passare in aviazione, nel battaglione aviatori. Conseguì nel settembre 1915 il brevetto di pilota militare su apparecchi Farman da ricognizione e, col grado di caporale, fu destinato alla 30^ squadriglia in zona di guerra. Sul fronte di Gorizia, del Carso, del medio e dell’alto Isonzo compì da solo audaci incursioni in territorio nemico. Promosso sottotenente di complemento nel genio, battaglione aviatori, fu decorato di medaglia d’argento al valore nel cielo di M. Nero per aver, dal 14 al 18 febbraio 1916, eseguito importanti ricognizioni; la seconda medaglia d’argento gli fu conferita il 5 giugno successivo in Val Lagarina. Col grado di tenente nella 36^ squadriglia fu decorato della terza medaglia d’argento al valore per gli arditi voli di ricognizione eseguiti nel cielo dell’Ortigara e in Val Portula il 20 giugno 1917. Durante i tragici avvenimenti di Caporetto, sfidò impavido, nel cielo della battaglia sul Piave il fuoco avversario. Nel febbraio 1918 passò a far parte dell’81^ squadriglia Serenissima; partecipò al volo su Vienna il 9 agosto 1918 e fu insignito della croce di cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. L’eroico ufficiale fu decorato di medaglia d’oro al v. m. con r. d. 31 ottobre 1923 con la seguente motivazione:

Già insignito di tre medaglie d’argento al valor militare; aviatore ammirabile, esploratore sagacissimo, temprato a tutte le avversità e a tutti i rischi, combattente di alto valore, si spingeva da solo per centinaia di chilometri su territorio avversario e superando la concentrazione di artiglieria e talvolta gli attacchi di pattuglie da caccia nemiche, giungeva su obiettivi militari di grande importanza riportando sempre fotografie ed informazioni preziose. Nell’ultimo volo di guerra colpito da uno shrapnel che gli squarciava l’apparecchio e costretto ad atterrare in territorio nemico, sebbene ferito al ginocchio e lussato al piede, compiva la distruzione dell’apparecchio e riusciva per otto ore a sottrarsi alla cattura del nemico. Caduto prigioniero, superando rischi e stenti di ogni sorta, raggiungeva le nostre linee durante l’ultima vittoriosa offensiva. Fulgido esempio d’eroismo. – Cielo della Carnia, dell‘Altipiano, Alto e Medio Isonzo, agosto – ottobre 1917. Cielo di Friedrichshafen (Lago di Costanza), di Croazia e di Fiume, maggio – settembre 1918.

Dopo l’armistizio, fu inviato in Argentina in missione militare e, tornato in Patria, partecipò all’impresa di Fiume. Passato nel 1929 col grado di capitano nei ruoli di complemento dell’Aeronautica, venne promosso maggiore nel 1935. Richiamato a domanda in servizio per le operazioni in A. 0., combatté nei cieli della Somalia e dell’Etiopia trovando gloriosa morte e fu decorato di altre due medaglie d’oro al v. m., le cui motivazioni sono riportate nel volume Le Medaglie doro al v. m. dal 1925 al 1959.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 150.