LOLLINI  Ivo

LOLLINI IVO038di Luigi e di Maria Lolli, nacque a Castel d’Aiano di Bologna il 25 maggio 1897 e morì in seguito a ferite riportate in combattimento sul Montello il 18 giugno 1918.
Studente del terzo anno di fisico-matematica nell’Istituto tecnico Pier Crescenzi di Bologna, alla dichiarazione di guerra all’Austria del maggio 1915 interruppe gli studi ed entrò a far parte dell’XI battaglione volontari ciclisti per la difesa costiera adriatica. Chiamato alle armi ed ammesso a frequentare un corso per allievi ufficiali di complemento alla Scuola Militare di Modena, conseguì, nell’ottobre, la nomina ad aspirante nel 6° reggimento bersaglieri che raggiunse in zona di operazioni. Sottotenente dal dicembre successivo, partecipò nel giugno 1917 alla battaglia dell’Ortigara. Passato a domanda nel V reparto d’assalto fiamme cremisi della 1^ Armata, divenuto, poi, XXVI, l’8 agosto, alla prima azione della compagnia, meritò un encomio solenne ed alla fine dello stesso mese si segnalò nella conquista di M. Maio, dopo un’ardita scalata di pareti ritenute inaccessibili, impresa che venne citata sul bollettino del Comando Supremo. Durante il ripiegamento sul Piave, ferito gravemente e catturato dal nemico, con grande audacia riuscì a fuggire e ritornò al suo reparto, combattendo poi, valorosamente sul Sisemol, al comando della sezione mitragliatrici della compagnia, il 5 e 6 dicembre 1917. Il 29 gennaio 1918, nella conquista di M. Valbella fu decorato di medaglia di bronzo al valore per aver raggiunto per primo la posizione nemica. Promosso tenente, all’inizio dell’offensiva austriaca sul Piave fu inviato col reparto sul Montello dove più infuriava la lotta. Dal 16 giugno, nei combattimenti sostenuti per tre giorni con slancio meraviglioso contro il nemico che passato il Piave aveva occupato la parte orientale del monte, compì veri prodigi di valore e chiuse con una morte eroica la sua giovane vita tutta dedicata alla Patria. Alla sua memoria fu concessa, con d. L del 13 luglio 1919, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Già premiato per atti di segnalato valore, ferito e fatto prigioniero, affrontando quasi sicura morte, si liberava, e non ancora guarito, tornava a sua domanda, al comando della sezione mitragliatrici, tenendolo con singolare bravura. In una prima azione, dando prova di perizia e di coraggio mirabili, distruggeva e costringeva alla resa numerose mitragliatrici avversarie. Procedendo innanzi con la sua sezione, ricuperava due nostre batterie cadute nelle mani del nemico, e ricevuto ordine di ripiegare, si ritirava per ultimo. Due giorni dopo dava nuove fulgide prove di eroismo, snidando il nemico che ostacolava l’avanzata delle nostre truppe. Caduti alcuni dei suoi serventi ed avute inutilizzate le armi, con una diecina di superstiti si slanciava all’assalto al grido di Savoia!. Rimasto con pochissimi uomini, continuava a combattere accanitamente. Circondato dai nemici, rifiutava di arrendersi, finché colpito a morte esalava sul campo la sua anima eroica. – Sovilla – Casa Pin, 16 – 18 giugno 1918.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 94.