MARINETTI Giulio

MARINETTI GIULIO021di Luigi e di Sofia Bracco, nacque a Verona il 4 giugno 1877 e morì a Como il 26 luglio 1965.
Dal Collegio Militare di Milano passò all’Accademia Militare di Torino dalla quale uscì sotto tenente di artiglieria nel 1897. Promosso tenente, fu destinato ad un gruppo di artiglieria da costa ed inviato in Tripolitania, ove fu decorato di croce di guerra al valore pel combattimento di Uadi Logba, il 28 agosto 1914. Rientrato in Italia, al comando di una batteria d’assedio del 9° fortezza raggiunse il Cadore. Promosso maggiore in novembre e trasferito al 39° da campagna, al comando di un gruppo, nella primavera del 1916, sull’Altipiano di Asiago, durante l’offensiva austriaca, fu decorato di una medaglia d’argento al valore. Passato al 34° da campagna, sul Carso, al comando del I gruppo, meritò una medaglia di bronzo al valore il 5 giugno 1917 nel combattimento sul Debeli. Promosso tenente colonnello due mesi dopo, il 15 giugno 1918, con le batterie dislocate sul Musile, sostenne per oltre cinque ore l’intenso fuoco delle artiglierie nemiche; attaccato da reparti arditi, che avevano attraversato il fiume, con i pochi superstiti del reggimento si difese disperatamente a colpi di moschetto. Colpito in pieno petto da una bomba a mano, cadde gravemente ferito. Al prode ufficiale venne conferita, con d. l. del 23 marzo 1g1g, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione, efficace sintesi dell’eroico episodio:

Comandante di un gruppo di batterie situate in una posizione avanzata, attese con sicuro animo l’annunciato sferrarsi dell’attacco nemico. Rimaste isolate le batterie e avuto l’ordine di resistere fino all’estremo, con la presenza e con l’esempio incoraggiò l’ultima difesa, perché potessero essere tratte in salvo le batterie pesanti. Essendo state accerchiate alcune delle sue batterie, ordinò il fuoco di repressione sulle colonne avversarie, che ne trascinavano prigionieri i pochi serventi rimasti. Quindi, viste perdute le rimanenti batterie, raccolse i pochi superstiti nella casa del comando di gruppo e quivi si difese accanitamente col fucile e con bombe a mano finché, colpito al petto da una bomba lanciatagli da un avversario e gravemente ferito, si rovesciava all’indietro col suo consueto sorriso sulle labbra gridando: Viva l’Italia!. Musile, 15 giugno 1918.

Raccolto sul campo dal nemico, rimpatriò dopo l’armistizio. Assegnato, nel 1919, al 23° reggimento artiglieria da campagna, fu nominato aiutante di campo del Re. Con la promozione a colonnello, nel 1926, ebbe il comando del 9° reggimento da campagna. Nel gennaio 1934 venne promosso generale di brigata e poco dopo fu nominato aiutante di campo generale del Re. Promosso generale di divisione nel gennaio 1937, venne collocato in ausiliaria nel giugno 1939. Alla dichiarazione della seconda guerra mondiale ebbe il comando dell’Artiglieria della 2^ Armata mobilitata. Promosso generale di C. d’A. nell’aprile 1941, fu ricollocato in congedo il 21 dicembre 1941.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 62.