MAZZUCCHELLI Baldassarre

MAZZUCCHELLI BALDASSARRE092di Luigi e di Marietta Borgomanero, nacque a Vercelli il 14 aprile 1872 e morì il 24 novembre 1918 nell’ospedale militare marittimo di Venezia in seguito a ferite riportate in combattimento.
Ingegnere professionista, di ingegno versatile e di grande coltura, fu un convinto ed ardente interventista. Benché dispensato da obblighi militari, dopo i dolorosi e tristi avvenimenti di Caporetto, si arruolò volontario nel dicembre 1917. Nominato sottotenente di M.T. nel 2° reggimento genio zappatori e messo a disposizione del Ministero della Marina, fu assegnato all’Ufficio autonomo del genio del Comando della difesa marittima di Venezia. Dopo vive insistenze, ottenne di essere trasferito nel battaglione Caorle del reggimento fanteria di marina  San Marco. Dislocato sul basso Piave, prese parte a pericolose missioni e ad audaci colpi di mano, mentre con efficace ed appassionata parola tenne sempre alto il morale e lo spirito combattivo dei suoi dipendenti. Durante la battaglia del Piave, nel giugno 1918, si prodigò nella sistemazione a difesa dei punti deboli della linea sotto l’infuriare del fuoco nemico, assicurando i collegamenti e disimpegnando anche servizi di vedetta, ed una medaglia di bronzo al valore gli fu concessa per il coraggio e l’ardimento dimostrati nei combattimenti. Il 30 ottobre, nello svolgimento della battaglia, gittata una passerella sul Piave passò il fiume alla testa di un manipolo di arditi e dopo furibonda lotta col nemico catturò 500 prigionieri e sette cannoni austriaci. La sera del 3 novembre, sbarcato con circa cinquanta marinai a Marano Lagunare con l’intento di tagliare la ritirata ad una grossa unità avversaria, cadde colpito da bomba a mano. Raccolto e trasportato in ospedale, morì per sopraggiunte complicazioni polmonari. La medaglia d’oro al valore militare, concessagli alla memoria con d. L. 29 maggio 1919, così dice nella motivazione:

Entusiasta della nostra guerra, ne sostenne le giuste ragioni prima con la parola, e poi con le opere. Arruolatosi volontario, nonostante la sua non giovane età, passò dai servizi del genio militare a quelli della fanteria di marina. Dopo avere preparato e diretto, sotto violento fuoco, la messa in opera di passerelle per il passaggio del fiume, cooperò volontariamente ed efficacemente con un reparto di arditi a fermare la marcia delle truppe di una divisione nemica, agevolando la presa di numerosi prigionieri. Si misurò con l’avversario in accaniti corpo a corpo e, da ultimo, scontratosi con un ufficiale nemico, ed avendogli imposto a mano armata di indicargli dove si trovava il comandante di quella divisione, che egli intendeva catturare, mentre stava mettendo in atto tale impresa, venne gravemente colpito da una bomba a mano. Malmenato dagli avversari, recisamente rifiutò poi le cure di un loro sanitario, finché, raccolto dai nostri, conservando sempre alto il morale, li incitò ancora alla lotta. Morì dopo alcuni giorni, tenendo, fino all’ultimo, stoico contegno ed inneggiando alla Patria; fu fulgido esempio di tenacia e di valore. – Basso Piave – Muzzana, 30 ottobre – 3 novembre 1918.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 202.