MONTINI Leopoldo

MONTINI LEOPOLDO008di Antonio e di Elvira Panichelli, nacque a Campodipietra di Campobasso il 22 febbraio 1894 e morì in combattimento su M. Sei busi del Carso il 18 luglio 1915.
Compiuti i primi studi a Campobasso sotto la direzione del padre, insegnante elementare, frequentò il liceo Giannone di Benevento dove, nel luglio 1912, consegui la licenza liceale. Attratto dalla carriera delle armi, si arruolò volontario allievo ufficiale nel 15° reggimento fanteria della brigata Savona e il 15 marzo 1914 venne nominato sottotenente di complemento. Destinato al 14° fanteria Pinerolo di stanza a Foggia, disimpegnò e portò brillantemente a termine, nonostante la giovanissima età, delicati incarichi per la tutela dell’ordine pubblico, nelle zone di Lucera e San Severo e, dopo il terremoto di Avezzano, fu, col suo reggimento, di efficace aiuto, fra disagi di ogni genere, per il ritorno della normalità fra quelle popolazioni duramente colpite dal flagello. Alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia, dopo aver brillantemente superati gli esami presso la Scuola di applicazione fanteria, ottenne il trasferimento nel ruolo degli ufficiali in servizio effettivo e, il 24 maggio 1915, col reggimento già schierato sulla sinistra del Tagliamento, varcava i confine. Assegnato all’8^ compagnia del II battaglione, ebbe modo di segnalarsi fin dai primi giorni del mese di luglio allorché la brigata Pinerolo fu duramente impegnata contro i formidabili apprestamenti difensivi nemici sulle alture del Selz. Offertosi più volte di condurre squadre di arditi volontari a fare esplodere fra i reticolati avversari tubi di gelatina per l’apertura dei varchi, si acquistò fama di specialista invulnerabile ed ottenne, il 4 luglio, un encomio solenne ed una proposta di medaglia d’argento al v. m., anche per gli aspri combattimenti sostenuti a M. Sei Busi.
Il giorno 18 luglio, all’inizio della seconda battaglia dell’Isonzo, la 14^ divisione ebbe l’ordine di attaccare da sud M. Sei Busi ed occupare i trinceramenti di Vermigliano e di Selz. Affidata l’azione contro le pendici sud di q. 118 del Sei Busi al 14° fanteria, questo, partito all’attacco giunse rapidamente sull’obiettivo ma, ancora una volta, si arrestò per la violenza del fuoco delle mitragliatrici sotto i reticolati intatti. Il sottotenente Montini, sempre volontariamente offertosi, ripeté con la sua pattuglia di arditi vari tentativi per aprire varchi, ma fatto segno a vivo fuoco di fucileria e di mitragliatrici, sacrificò nell’eroico tentativo la sua giovanissima vita. Alla memoria dell’eroico sottotenente, venne conferita, con d. l. del 1° giugno 1916, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

          Per ben sei giorni consecutivi guidò, volontariamente, gli uomini incaricati di distruggere, con tubi esplosivi, i reticolati nemici, riuscendo nell’intento. Successivamente, persistendo ancora nella rischiosa impresa, cadde colpito a morte. M. Sei Busi, 4-18 luglio 1915.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 42.