PANICO Antimo

ANTIMO PANICO041di Sabatino e di Angela Serafino, nacque a Giuliano di Napoli il 25 maggio 1892 e morì in combattimento a Selo del Carso il 19 agosto 1917.
Compiuti gli studi ginnasiali, fu provetto collaboratore del padre nell’arte dell’ebanisteria e attratto dalle ideologie sociali fu anche attivo sindacalista. Arruolato nel settembre 1912 nell’80° reggimento fanteria della brigata Roma, fu per breve tempo in Libia, rimpatriando nel marzo 1913 a seguito di infortunio ad un ginocchio. Rientrato al reggimento, fu promosso caporale nel febbraio 1915. Alla dichiarazione di guerra all’Austria, il 24 maggio, in Vallarsa, ottenne di far parte di un nucleo di volontari e, compiuti arditi colpi di mano nelle trincee avversarie, fu decorato di medaglia di bronzo al valore. Ammesso a frequentare un corso per allievi ufficiali di complemento, in settembre ottenne la nomina ad aspirante ufficiale e, nel dicembre successivo, fu destinato a formare i quadri del 159° reggimento Milano di nuova costituzione, assegnato alla compagnia mitragliatrici Fiat. Comandante della 3^ sezione, fu decorato di medaglia d’argento al valore nel combattimento del 6 luglio 1916 a Monte Zebio. Ferito alla testa, dopo lunga degenza in luogo di cura, nel maggio 1917, promosso sotto tenente venne destinato a domanda al 139° reggimento Bari e nominato aiutante maggiore del III battaglione. Durante l’undicesima battaglia dell’Isonzo, sul Carso, il 19 agosto 1917, dopo aver coadiuvato il comandante di battaglione nella preparazione dell’azione contro le posizioni di Selo difese da più ordini di reticolati, mosse all’attacco alla testa di un nucleo di animosi superando gli ostacoli frapposti per giungere nelle trincee nemiche. Fermato dal tiro incrociato di mitragliatrici abilmente nascoste nel terreno insidioso, dispose la prima difesa delle posizioni raggiunte. Quando il battaglione ebbe l’ordine di riprendere l’avanzata, con virile entusiasmo trascinò i suoi uomini all’attacco e mentre li incitava a seguirlo, cadde colpito da pallottola in piena fronte. All’eroico ufficiale venne concessa la medaglia d’oro al v. m., con moto proprio sovrano del 4 novembre 1917.
Dice la motivazione:

Aiutante maggiore di un battaglione, preparate, sotto l’intenso bombardamento avversario, mirabilmente le truppe, esempio di contegno sereno ed energico, le lanciava fulminee all’assalto di complicati e munitissimi grovigli nemici, gareggiando con i più animosi nel vincere ogni resistenza. Arrestato nell’impeto travolgente da fitte postazioni di mitragliatrici, dopo breve organizzazione di una prima difesa si lanciava nuovamente sull’avversario, infondendo nelle sue truppe il più irruento entusiasmo, ma colpito in fronte, gridando: Viva l’Italia! e rifiutando ogni soccorso spirava, incitando i suoi a vendicarlo e ad inseguire il nemico. – Selo, 19 agosto 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 98.