PICCIO Pier Ruggero

PIER RUGGERO PICCIO076di Giacomo e di Caterina Locatelli, nacque a Roma il 27 settembre 1880 ed ivi morì il 31 luglio 1965.
Allievo della Scuola Militare di Modena, fu nominato sottotenente di fanteria nel 43° reggimento nel settembre 1900 e promosso tenente tre anni dopo. Fu in Africa, nel Congo, a disposizione del Governo belga e, rimpatriato, partecipò, nel 1908, all’occupazione dell’isola di Candia. Quindi dall’ottobre 1911 prese parte alla campagna di Libia col 37° reggimento fanteria e fu decorato di medaglia di bronzo al valore pei combattimenti sul Monte Mergheb del gennaio e febbraio 1912. Promosso capitano nell’aprile 1913, conseguì il brevetto di pilota civile nel luglio e quello militare nell’ottobre. Dichiarata la guerra all’Austria, assunse il comando della 5^ squadriglia da caccia e nel cielo del Friuli, il 27 giugno 1915, sostenne il primo combattimento aereo. La seconda medaglia di bronzo al valore gli fu conferita per le ricognizioni eseguite tra il maggio e l’agosto. Nel settembre passò alla 3^ squadriglia da bombardamento, quindi, al comando della 1^ squadriglia da caccia dal giugno 1916, fu decorato di medaglia d’argento al valore. Promosso maggiore in dicembre, ebbe il comando del 1° gruppo aeroplani. Nei combattimenti aerei del 1917, già asso dell’Aviazione per le vittorie conseguite come ricognitore, cacciatore e bombardiere, fu sempre protagonista di ardite imprese, meritando la Croce di Cavaliere dell’O.M.S. nel maggio e giugno; la promozione a tenente colonnello per merito di guerra nell’ottobre e la medaglia d’oro al v. m., conferitagli con d. l. del 5 maggio 1918. Dice la motivazione:

Pilota arditissimo da caccia, sempre pronto ad ogni audacia, abbatteva, dal 10 luglio al 30 novembre 1917, undici apparecchi nemici, portando così il numero totale degli apparecchi da lui abbattuti a diciassette. Personificazione mirabile delle più elette qualità del pilota italiano, condottiero ideale dei cacciatori del cielo, cuore ardente di entusiasmo, soldato provato alle più dure vicende dell‘aria, da additarsi come esempio a tutti gli aviatori come vanto dell’esercito nostro. Cielo dell’Isonzo e del Carso, Aidussina, 28 luglio; Tolmino, 2 agosto; Volgarù, 7 settembre; Avscek, 14 settembre; Kal, 23 settembre; Ternova, 29 settembre; Auzza, 2 ottobre; Mesniak, 3 ottobre; Castelmonte, 25 ottobre; Bosco di Panovizza, 25 ottobre 1917.

Nel febbraio 1918 assunse il comando della 91^ squadriglia da caccia e pei combattimenti nel cielo del Piave del giugno successivo fu decorato della seconda medaglia d’argento. Ispettore e poi comandante di tutte le squadriglie da caccia, nella battaglia del 29 ottobre conseguì la 24^ vittoria e gli fu conferita la croce di Ufficiale dell’O.M.S. Con la costituzione dell’Arma Aeronautica, nominato generale di divisione aerea nel 1925 ne fu Capo di Stato Maggiore e col grado di generale di squadra aerea fu Addetto Militare a Parigi. Nominato Senatore nel 1932, venne collocato in ausiliaria nel 1935.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 166.