VACCARI Giuseppe

VACCARI GIUSEPPE041di Eugenio e di Brigida Frigo, nacque a Montebello Vicentino (VI) il 2 febbraio 1866 e morì a Milano il 6 settembre 1937.
Nell’agosto 1885, dalla Scuola Militare di Modena, uscì sottotenente nel 1° reggimento bersaglieri. Promosso tenente nel 1888 e frequentata nel 1896 la Scuola di Guerra, passò nel Corpo di S. M. e nel luglio 1898 fu promosso a scelta capitano nel 2° reggimento bersaglieri. Insegnò arte e storia militare agli allievi dell’ Accademia Navale dal 1901 al 1909 e promosso maggiore nel 10° bersaglieri l’anno dopo, nel 1912 partì per la Libia, capo di S. M. di una divisione. Nel combattimento dell’8 maggio a Misurata fu decorato di medaglia d’argento al valore e poi dell’O.M.S. Colonnello nel giugno 1915, l’anno seguente rimpatriò e sul fronte del Carso, a Castagnevizza, assunse il comando della brigata Barletta che condusse con valore nella nona e decima battaglia dell’Isonzo, conseguendo la promozione a generale di brigata per merito di guerra dal novembre 1916, ed una medaglia d’argento al valore sul campo. Sottocapo di S. M. della 3^ Armata dal giugno al novembre del 1917, fu insignìto della Croce di Ufficiale dell’O.M.S. per l’offensiva dell’agosto – settembre dello stesso anno. Capo di S. M. dell’Armata, organizzò e diresse il ripiegamento delle truppe dall’Isonzo, dopo Caporetto, portandole a schierarsi sul Piave, ed ebbe la Commenda dell’O.M.S. Dal 1° aprile 1918 assunse il comando del XXII Corpo d’Armata e promosso tenente generale, durante l’offensiva austriaca del giugno, a Nervesa, gli venne conferita, con regio decreto 25 agosto 1919, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Di fronte ad una gravissima e minacciosa situazione verificatasi nel settore del Corpo d’Armata ai suoi ordini, lasciato il suo posto di comando, si portava risolutamente tra le oscillanti ondate delle fanterie ed infiammandole con la vibrata parola ed il fulgido esempio del più sereno sprezzo del pericolo, le lanciava ad impetuoso attacco contro il nemico, già imbaldanzito, risolvendo col suo personale intervento ed a favore delle nostre armi le sorti dell’aspra giornata. In una precedente circostanza, comandante di una brigata, dopo aver condotto due volte brillantemente le proprie truppe alla conquista dell’obiettivo assegnatogli, in un momento critico del ripiegamento interveniva prontamente ed energicamente coi mezzi a disposizione, fermando e riconducendo al combattimento militari dispersi e fuggiaschi al grido di: Viva l ‘Italia!  Montello, 19 giugno 1918 Castagnevizza, 23 – 24 maggio 1917.

Con egual perizia e valore, si condusse nella battaglia di Vittorio Veneto. Passato per primo il Piave, nella piana della Sernaglia, catturò numerosi prigionieri e gli venne conferita la Croce di Gr. Uff. dell’O.M.S. Dopo la guerra fu Sottocapo e Capo di S. M. dell’Esercito. Comandante dei C. d’A. di Trieste e di Roma. Dal maggio 1923 al febbraio 1932; Senatore del regno dal 1928.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 100.