XIDIAS TIPALDO Spiro

SPIRO XIDIAS TIPALDO115di Dionisio e di Maria Foca, nacque a Trieste il 14 settembre 1887 e morì in combattimento sul Nad Logem il 14 agosto 1916.
Discendente da nobile famiglia napoletana emigrata nelle isole Jonie nel XIV secolo e poi a Trieste, conseguita la licenza liceale nel liceo Dante Alighieri si laureò in giurisprudenza nell’Università di Gratz. lvi egli temprò la sua purissima fede italiana in aperte battaglie e in sorde lotte con l’elemento tedesco, a fianco di una schiera di giovani rappresentanti le migliori forze dell’irredentismo triestino, che furono i suoi intimi e più fedeli collaboratori. Dedicatosi alla professione come praticante legale presso un avvocato, non tralasciò gli studi preferiti di letteratura e filosofia, e si mantenne sempre in contatto con i migliori uomini politici del nazionalismo italiano che lo avevano in grande considerazione. Cuore di poeta e mente di pensatore consacrò alla grande causa tutto se stesso prima con la fervida parola e gli scritti, poi col braccio ed il sangue generoso. Scoppiata la guerra europea nel 1914, riparò in Italia, e a Roma svolse efficacissima opera di propaganda a favore dell’intervento nel conflitto. E, alla dichiarazione di guerra, nel maggio 1915, egli, pur gracile di costituzione e ben conoscendo i pericoli cui andava incontro, si arruolò volontario nell’81° reggimento fanteria e nel settembre successivo, nominato sottotenente di M. T. nel 73° reggimento Lombardia, volle raggiungere il reggimento in linea. Destinato alla 5^ e poi all’8^ compagnia, sempre primo, sempre pronto, disdegnando ogni prudenza personale sfidò ogni ora la morte, spingendosi oltre le linee per esplorare le difese nemiche e assumere precise informazioni. Ferito una prima volta alla testa, non gravemente, nel combattimento del 2 novembre 1915 ad Oslavia, meritò per l’audacia ed il valore dimostrati una medaglia di bronzo al v. m. Avuto il comando di una sezione mitragliatrici, durante la vittoriosa battaglia di Gorizia nell’agosto 1916, sotto l’infuriare del fuoco nemico, fu tra i primi a raggiungere le posizioni austriache sul Nad Logem; ma nell’avanzata verso il Veliki Hribach il giorno 14, mentre vedeva finalmente aprirsi la via verso Trieste, colpito mortalmente all’addome da un proiettile spirava poco dopo sul terreno conquistato.
Con d. l. del 29 ottobre 1916, gli veniva concessa la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Valorosissimo soldato, apostolo di italianità, propugnatore con la parola, con lo scritto, con il braccio, della redenzione del natio suolo triestino, durante l’intera campagna fu primo tra i primi nei pericoli, nei disagi, nella lotta. Cadde eroicamente durante l’avanzata sul Carso, mentre, impavido, incuorando i dipendenti all’assalto, opportunamente appostava, sotto la tempesta dei colpi avversari, le sue mitragliatrici. Nad Logem, 14 agosto 1916.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 258.