ZUCCHI Gian Luigi

ZUCCHI LUIGI001di Filippo e di Maddalena Bonazzola, nacque a Tradate di Varese il 31 agosto 1900 e morì in combattimento su Monte Valderoa (Grappa) il 15 gennaio 1918.
Animato da ardente spirito combattivo, appena compiuto il diciassettesimo anno ed ottenuto il consenso paterno, ai primi del novembre 1917 si arruolò volontario nel 4° reggimento alpini. Dopo un breve periodo di addestramento al deposito, ottenne di essere inviato al fronte e fu assegnato alla 76^ compagnia del battaglione  Cividale dell’8° reggimento alpini, che era in linea in uno dei punti più esposti della difesa del Grappa, abbarbicato alle brulle e sassose pendici del Monte Valderoa, la cui cima tondeggiante era stata raggiunta ed occupata dagli austriaci. lvi egli visse la sua breve ed intensa vita di guerra, gareggiando in valore con i più generosi, senza mai sottrarsi alle fatiche ed ai pericoli delle lunghe veglie nei malsicuri ricoveri, esposti al tiro preciso e massacrante della fucileria e delle mitragliatrici nemiche da posizioni dominanti. Il 14 gennaio 1918, nel primo pomeriggio, all’ordine di attaccare le trincee della cresta del monte, nuclei di volontari e di arditi, tra i quali Gian Luigi Zucchi che volle l’onore di partecipare all’azione, si lanciarono impetuosamente all’assalto ed aprirono varchi nel reticolato. Quindi, superato di slancio il tratto scoperto che li separava dalla cresta del monte, irruppero nelle trincee nemiche. La vittoria sembrava ormai arridere all’audacia degli alpini, ma un improvviso ritorno in forze del nemico, dopo una lotta durissima ed ineguale, li costrinse a ripiegare. Lo Zucchi, accortosi che il suo comandante, accerchiato dagli austriaci, cercava di liberarsi difendendosi con lancio di bombe a mano, riuscì ad avvicinarglisi proprio nell’istante in cui stava per essere sopraffatto e, facendogli scudo col proprio corpo, ricevette in pieno petto il colpo di baionetta diretta contro di lui. All’eroico alpino, sacrificatosi così generosamente, fu concessa alla memoria, con r. d. dell’8 gennaio 1922, la medaglia d’oro al v. m.
Dice la motivazione:

Volontario di guerra diciassettenne, si offrì di far parte di un gruppo di arditi che doveva eseguire una incursione nelle linee nemiche. Primo si slanciò all’assalto e combattendo con la baionetta e con bombe a mano, fu di esempio ai compagni, che alla fine, sopraffatti, dovettero ritirarsi. Accortosi che l’ufficiale comandante era rimasto in mano nemica, invitò i suoi compagni a seguirlo e lanciatosi di nuovo sui nemici impegnava una lotta corpo a corpo. Riuscito ad avvicinarsi al proprio ufficiale mentre un soldato austriaco stava per vibrargli un colpo di baionetta, prontamente slanciavasi e, facendo scudo del proprio corpo al suo superiore, riceveva in pieno il colpo a lui diretto. Ferito a morte, sul punto di esalare l’anima generosa, trovava la forza di gridare: Viva l’Italia!. Valderoa, 15 gennaio 1918.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 26.