FOTI Filippo

n. 4 luglio 1916 a Syracuse (New York). Brigadiere di P.S. (Pubblica Sicurezza), Ispettorato 4^ Zona Veneto.

Rimpatriato dall’America con i genitori ancora giovinetto, frequentò a Reggio Calabria le scuole di avviamento professionale ed esercitò il mestiere di meccanico. Chiamato alle armi con la sua classe per gli obblighi di leva nel maggio 1937, fu congedato nell’agosto 1938. Nel gennaio 1940 si arruolò come allievo guardia di P.S. e dopo aver frequentato il corso alla Scuola di Polizia di Caserta fu nominato guardia di P.S. nel giugno dello stesso anno ed assegnato al II Battaglione di P.S. a Cagliari. Ebbe i successivi trasferimenti, nell’agosto 1940 alla Compagnia Mobile di Trieste, nel settembre del 1941 alla Divisione Speciale di Polizia a Palermo e nel 1947 al Nucleo G.P.S. (Guardie di Pubblica Sicurezza)di Messina. Con la promozione a vice brigadiere nel febbraio 1953 fu assegnato al Nucleo di Polizia Ferroviaria di Verona. Decorato di M.A. (Medaglia d’Argento) al Merito di Servizio nel 1955, nell’ottobre 1959 ebbe la promozione a brigadiere di P.S.

Comandante di posto di polizia ferroviaria si distingueva per sereno e cosciente coraggio in frequenti operazioni antisabotaggio effettuate nella sede di servizio per scongiurare attentati terroristici. Informato da altro posto di Polizia che su di un treno viaggiatori molto affollato, in arrivo dall’Estero, era stata collocata una valigia il cui contenuto era apparso sospetto, appena giunto il convoglio, nel timore che si trattasse di ordigno ad orologeria e che pertanto ogni istante trascorso potesse essere fatale ai viaggiatori ed alle persone in sosta nello scalo ferroviario, non si limitava ad attuare le ordinarie operazioni di sicurezza, ma con audace determinazione e nella chiara coscienza dell’incombente pericolo, con l’ausilio di una guardia, rimuoveva dal treno la valigia per depositarla in zona isolata, con la serena convinzione di compiere così fino in fondo il proprio dovere. Mentre unitamente al dipendente, noncurante della propria incolumità, si apprestava ad eseguire le opportune misure per eliminare ogni possibile funesta conseguenza, avveniva improvvisamente l’esplosione dell’ordigno che lo investiva in pieno e lo dilaniava. Con il supremo olocausto della propria esistenza, tutta votata al servizio del paese, sventava il disegno criminoso dei terroristi, evitando in tal modo una sicura strage. Il suo fulgido atto di eroismo suscitava la commossa riconoscenza della nazione. Trento, 30 settembre 1967. (D.P. 18 luglio 1968).


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume terzo individuali (1941-1981), [Tipografia Regionale], Roma, 1982, p.69. (D.P. 18 luglio 1968).