CARCHIDIO MALAVOLTI Francesco

CARCHIDIO003di Orlando e di Elvira Laderchi, nacque a Faenza il 24 gennaio 1861 e morì a Cassala il 17 luglio 1894 per ferite riportate in combattimento.
Ammesso alla Scuola di Modena e poi a quella di Pinerolo, iniziò nel luglio del 1880, col grado di sottotenente, la carriera militare nel reggimento cavalleggeri di Lucca (16°).
Nel maggio 1883 otteneva la promozione a tenente e la destinazione al reggimento cavalleggeri Padova (21°). La spiccata passione per l’ippica militare lo portava sui campi delle corse ove otteneva brillanti affermazioni.
Desideroso di partecipare all’impresa coloniale, dopo avere ripetutamente chiesto di essere destinato in Africa, solo nel novembre 1887 poteva raggiungere  Massaua, assegnato allo squadrone di cavalleria cacciatori a cavallo del Corpo speciale d’Africa. Partecipò col Corpo di spedizione San Marzano,nel febbraio 1888, alla riconquista di Saati facendo parte della brigata Cagni, prima e di quella Gené, poi. Ed ancora nello stesso anno ebbe l’incarico di organizzare agli ordini del capitano di stato maggiore Pietro Toselli un plotone di cavalleria indigena per formarne un corpo di esploratori alla preparazione del quale egli dedicò tutte le sue migliori energie. Assolse quindi vari ed importanti incarichi di ricognizione in impervie e lontane regioni, partecipò alla riconquista di Keren il 9 giugno 1889 ed ancora ad una speciale missione presso i Degiac Seium e Sebat nel gennaio 1890. Quindi, con lo squadrone di cavalleria indigena Keren, partecipò attivamente alle escursioni nella regione del Barca verso Cassala nel maggio 1892 ed al combattimento di Serobeti, il 16 giugno, contro i dervisci.
Promosso capitano l’11 dicembre 1892, nel dicembre dell’anno successivo, con lo squadrone Keren, prese parte alle operazioni contro i dervisci e nella battaglia di Agordat del 21 dicembre, combattendo appiedato, mostrò ardimento e valore, per cui fu decorato della medaglia d’argento. A Cassala, dove i dervisci si erano radunati con forze ingenti, il Carchidio, il 17 luglio del 1894, si lanciò intrepido col suo squadrone contro la cavalleria baggara tre volte superiore di numero e nella mischia impari cadde colpito al petto da lancia nemica. Alla memoria del valoroso ufficiale fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con r. d. 27 settembre 1894.
Dice la motivazione.  Perché inviato col proprio squadrone a tenere in rispetto un partito di cavalleria nemica lo caricò e lo disperse, ma circondato improvvisamente da forze soverchiànti, dopo avere sostenuto una lotta sproporzionata ed aver colpito parecchi avversari, cadde trafitto da undici colpi di lancia, mentre con la sciabola in pugno cercava farsi largo ed infondeva nuova lena nei suoi dipendenti. – Cassala, 17 luglio 1894.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 28.