BAUDOIN Giuseppe Antonio

BAUDOIN GIUSEPPE010di Giovanbattista e di Sabina Ciabaud, nacque a  Giletta di Nizza nelle Alpi Marittime il 25 febbraio 1843 e morì ad Adua il 1° marzo 1896 per ferite riportate in combattimento.
La sua infanzia trascorse nella pienezza degli affetti familiari in quella dolce terra di Provenza arrisa dall’incanto della natura.
Figlio unico, rinunciò agli agi che gli avrebbe assicurati l’industria paterna per arruolarsi volontario nel 19° reggimento fanteria il 18 novembre 1860, quando la sua terra natale veniva ceduta alla Francia.
Ottenne i galloni di caporale, di sergente e di furiere e conseguì la promozione a sottotenente in servizio permanente con decreto del 17 giugno 1866 nel 65° fanteria della brigata Valtellina, alla vigilia della terza guerra per l’indipendenza. Al comando di un plotone del reggimento inquadrato nella Divisione Sirtori si batté a S. Lucia di Tione il 24 giugno successivo ed ottenne la menzione onorevole, commutata poi in medaglia di bronzo.
Si trovò pure alla presa di Roma il 20 settembre 1870 ed in quello stesso anno per la sua opera nei soccorsi durante un incendio a Grotte di Castro fu decorato di medaglia d’argento al valor civile.
Trasferito nel Corpo dei bersaglieri (4° reggimento) nel luglio 1872, ebbe, due anni dopo, 1° novembre 1874, la promozione a tenente e nel gennaio 1884 quella a capitano nell’11 reggimento. Fu aiutante in campo della brigata Brescia nel settembre 1892 e nel dicembre 1894 promosso maggiore passò al Distretto militare di Macerata.
Destinato in Africa, costituì il 15 dicembre 1895 il IX battaglione di fanteria con volontari del 7°, 8° e 36° reggimento col quale partì da Napoli sbarcando a Massaua il 2 gennaio 1896.
Assegnato al 2° reggimento della 1^ brigata fanteria (gen. Arimondi) nella mattina del 1^ marzo 1896 raggiunse alle 9,30 il costone occidentale di Monte Raio. Ma dopo breve tempo, per l’avvenuto ripiegamento della brigata indigeni del gen. Albertone, si trovò in critica situazione. Il IX battaglione sorretto dalla energica azione del suo comandante sostenne mirabilmente l’urto delle masse scioane con episodi di altissimo valore finché soverchiato da forze sempre più imponenti fu annientato rendendo leggendaria l’eroica resistenza.
Alla sua memoria fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con r. d. 11 marzo 1898. Dice la motivazione: Imperterrito sulle falde del Monte Raio, comandò il IX battaglione d’Africa mantenendolo saldo al fuoco contro forze enormemente superiori finché fu distrutto. Informato che le altre truppe si ritiravano, rispose. Non importa, noi dobbiamo star qui!. E vi rimase finché una palla nemica lo uccise. – Adua (Eritrea), 1° marzo 1896.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 42.