DE ROSA Francesco

DE ROSA FRANCESCO015di Nicola e di Elisabetta Palese, nacque a Potenza il 13 ottobre 1853 e morì ad Adua sul campo di battaglia il 1° marzo 1896.
Ammesso all’Accademia Militare di Modena nel novembre 1871, l’anno successivo passò a quella di Torino dalla quale, il 25 luglio 1875, uscì sottotenente con destinazione all’11° reggimento artiglieria.
Frequentò la Scuola di Applicazione dell’Arma e nel settembre 1877 con la promozione a tenente fu destinato in artiglieria da montagna.
Promosso capitano il 10 maggio 1883 fu prescelto, classificandosi tra i primi, per frequentare il corso della Scuola di Guerra ed al termine di esso passò nello Stato Maggiore generale ed al 10° reggimento artiglieria.
Destinato in Africa, al comando della 1^ batteria da 7 della brigata d’artiglieria del Corpo speciale, partì il 2 novembre 1887 per l’Eritrea e partecipò alla riconquista di Saati (1°febbraio 1888). Tenne poi il comando di quel fortino e nel febbraio 1889, dopo la sfortunata azione di Saganeiti, rientrò in Italia.
Promosso maggiore il 15 ottobre 1895 diresse per breve tempo la fonderia di Napoli. Chiese ancora di tornare in Africa ed il 16 gennaio 1896 si imbarcò per Massaua ove giunto assunse il comando dell’artiglieria indigena (1^ e 2^ batteria) agli ordini del gen. Albertone, comandante la brigata indigena.
Con le batterie affluite al campo di Saurià il 27 febbraio formò la prima brigata di artiglieria da montagna, comprendente oltre le batterie indigene indicate anche la 3^ e la 4^ batteria bianca da montagna (batterie siciliane), con le quali, nelle prime ore del 1° marzo, raggiunse e si attestò a circa tre chilometri dal Colle Chidane Meret.
Iniziato il combattimento, il De Rosa portò rapidamente le batterie in posizione e col tiro preciso di 14 pezzi fece larghi vuoti nelle file nemiche. Egli, sulla linea dei pezzi fu l’anima della eroica difesa e col tiro a mitraglia trattenne l’impeto del nemico costringendolo anche a ripiegare. Poi, sotto il dilagare di masse sempre più numerose, provenienti dall’Abba Garima e dall’Amba Scelledà, vide le batterie, rimaste senza munizioni, tacere per sempre, circondate e senza possibilità di scampo, mentre ufficiali e serventi cadevano intorno ai pezzi in una lotta furibonda all’arma bianca.
Alla memoria del maggiore De Rosa fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con r. d. 20 novembre 1898. Dice la motivazione: Comandante l’artiglieria della brigata Albertone (indigeni) si distinse durante tutto il combattimento nel dirigere con intelligenza ed efficacia singolari il fuoco delle proprie batterie. Sereno ed imperterrito sacrificò eroicamente la propria vita e quella dei suoi per rimanere colle due batterie bianche a protezione delle altre truppe. – Adua (Eritrea), 1° marzo 1896.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 52.