TOSELLI Pietro

TOSELLI005di Giovanni Maria e di Teresa Bottasso, nacque a Peveragno di Cuneo il 22 dicembre 1856 e morì in combattimento ad Amba Alagi il 7 dicembre 1895.
Ammesso alla Scuola Militare di Modena il 1° ottobre 1874, passò l’anno successivo all’Accademia Militare di Torino. Nominato sottotenente di artiglieria il 31 luglio 1878 venne assegnato al 12° reggimento e con la promozione a tenente, avvenuta il 25 luglio 1880, ebbe varie successive destinazioni.
Promosso capitano il 26 settembre 1886 nel 13° reggimento, fu ammesso poco dopo alla Scuola di Guerra ed al termine del corso, l’11 dicembre 1887, passò nel Corpo di stato maggiore in servizio alla Divisione di Milano. Nel novembre 1888 ottenne di essere destinato in Eritrea. lvi, per l’attività e l’energia dimostrate, fu prescelto l’anno successivo per la costituzione di uno squadrone di esploratori indigeni col quale partecipò nell’agosto alla occupazione di Asmara e il 25 gennaio 1890 a quella di Adua.
Rimpatriato nel settembre 1890 e rientrato nel Corpo di stato maggiore, fu destinato al Ministero della Guerra. Dopo la promozione a maggiore a scelta, avvenuta nel marzo 1894, tornò di nuovo in Africa ed assunse il comando del IV battaglione indigeni che divenne il leggendario strumento di forza per la difesa dell’Eritrea. Con esso nella battaglia di Halai, nel dicembre 1894, in cui fu ucciso lo stesso capo abissino Batà – Agos, il Toselli sconfisse i ribelli dell’Oculè Cusai e restituì la tranquillità nella regione.
A Coatit, nel gennaio 1895, sconfisse ras Mangascià, inseguendolo poi nella conca di Senafè e disperdendone gli armati, per cui fu decorato della croce di Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia.
Il 24 novembre 1895, dal forte di Macallè si portò col suo battaglione ed una batteria da montagna sull’Amba Al agi e dispose distaccamenti verso il Lago Ascianghi e Belagò per prevenire i movimenti del nemico.
Sotto la minaccia delle avanzanti masse del Negus, il Toselli non ebbe incertezze. Il 5 dicembre, respinse fieramente l’invito di lasciare libero il passo e si schierò a difesa dell’Amba. Poi, dall’alba del 7 dicembre fu l’anima di una resistenza eroica. Alle ore 13, perduta la speranza di ottenere i richiesti rinforzi, in temerario assalto cadde combattendo fra gli eroici suoi ascari.
Alla sua memoria, con r. d. 26 luglio 1896, fu concessa la medaglia d’oro al v. m. Dice la motivazione: Trovandosi con soli 1880 uomini di fronte a 20 o 25 mila nemici, dopo avere alteramente respinto l’intimazione di lasciare il passo al comandante scioano, combatté strenuamente per ben sei ore e coll’eroico sacrificio della propria vita e di quasi tutto il suo distaccamento, cagionò al nemico perdite enormi che contribuirono efficacemente a ritardare l’avanzata. – Amba Alagi, 7 dicembre 1895.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 32.