FODDE Francesco

FODDE FRANCESCO051di Giuseppe e di Giuseppa Sistu, nacque a Buddusò di Sassari l’11 gennaio 1890 e morì nell’ospedale territoriale n. 1 in Sabei il 14 aprile 1913 per ferite riportate nel combattimento di Benina il giorno precedente.
Nato da famiglia di modesti agricoltori, fu arruolato nel reggimento cavalleggeri di Foggia (11°) il 29 ottobre 1910. Giovane di pronta intelligenza e di animo mite, ma audace e coraggioso; volle partecipare alla guerra contro la Turchia e partì per la Cirenaica, salpando da Napoli il 14 ottobre 1911 quale attendente del capitano Piscicelli addetto al comando della 2^ Divisione speciale.
Trasferito nel reggimento cavalleggeri di Piacenza (18°), a Bengasi, il valoroso cavaliere guadagnò i galloni di caporale e di caporal maggiore.
Costituito tra febbraio e marzo 1912 un reparto indigeni a cavallo (Savari) affidato al comando del capitano Piscicelli, il Fodde ottenne di farne parte ed ebbe il comando di un plotone, al quale seppe infondere fermezza ed energia nel combattimento, consapevole tenacia e rapidità di movimenti nello svolgimento dei servizi di informazione e di esplorazione. Nell’azione del 19 giugno 1912 alle oasi di Suani Osman e Mansur el Anesi, il Fodde guidò mirabilmente il suo plotone nel combattimento ed ottenne per il suo comportamento un encomio solenne.
Meritò nell’ottobre 1912 i galloni di sergente per merito di guerra.
Dopo la battaglia detta delle Due Palme del 12 marzo 1912 che aveva permesso di allargare la cintura difensiva di Bengasi di circa otto chilometri, i turco – arabi avevano raccolto le loro forze a Benina, 12 chilometri ad est della città e vi avevano costruito un vasto accampamento dal quale con puntate offensive e tiri di artiglieria disturbavano le linee di comunicazione.
Il 13 aprile 1913 una colonna mobile formata dalle tre Armi e della quale faceva parte lo squadrone di cavalleria Savari con reparti dei cavalleggeri Piacenza, uscito dalla cintura delle fortificazioni della città, mosse risolutamente contro il campo di Benina. Nella esplorazione del terreno allo scopo di proteggere l’avanzata delle fanterie i reparti di cavalleria sostennero numerosi e violenti scontri con i turco – arabi. Nelle cruente azioni il sergente maggiore Fodde del V squadrone Savari, sempre alla te’sta del suo plotone, fu esempio di ogni ardimento finché cadde ferito mortalmente.
Alla sua memoria fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con r. d. 9 aprile 1914 con la motivazione: Fu sempre esempio di calma ed audacia al suo plotone. Ferito mortalmente, diresse ancora l’azione del fuoco e al ritirarsi del nemico rimontò ancora a cavallo. Sentendosi venir meno, solo allora avvertì il comandante dello squadrone di essere ferito.- Benina, 13 aprile 1913.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 144.