MAFFEI DI BOGLIO Ferdinando

MAFFEI DI BOGLIO009di Carlo e di Barbara Des Hayes, nacque a Torino il 20 giugno 1802 e ivi morì l’11 maggio 1856.
Iniziò giovanissimo la carriera delle armi secondo le tradizioni della famiglia: infatti a 14 anni fu ammesso nell’Accademia Militare. Promosso luogotenente nel reggimento Cavalleggeri del Re nel settembre 1819, due anni dopo, con lo stesso grado passò nel reggimento Dragoni del Genevese di nuova costituzione nel quale, nell’aprile 1830, ebbe la promozione a capitano.  Da maggiore, nel gennaio 1840, fu assegnato al Novara Cavalleria.
Nella campagna di guerra del 1848, quale comandante di squadrone, si distinse nel combattimento di Monzambano, il 9 aprile, mentre faceva parte dell’avanguardia della 3^ divisione.
Successivamente nel combattimento di Santa Lucia, il 6 maggio, provvide, con intrepidezza e bravura, sotto il vivo fuoco dell’artiglieria nemica, alla protezione di una batteria che, dopo essere stata ripetutamente colpita e danneggiata, fu improvvisamente attaccata dalle fanterie.
Promosso colonnello il 16 maggio, il successivo 13 giugno, guidò il reggimento in linea sulla fronte Tomba-S. Lucia, in esecuzione dell’ordine ricevuto di passare l’Adige a sud di Verona, per cogliere alle spalle il nemico che, secondo le informazioni, da Verona marciava su Vicenza. Ma nella notte sul 14, in seguito alla capitolazione di Vicenza ed all’ordine di retrocedere dato dall’Armata, il Novara Cavalleria, passato alla retroguardia della 3^ divisione, iniziò il ripiegamento. Il reggimento si trovò, così, in marcia, in una strada strettissima, avendo in coda mezza batteria e numeroso carreggio. Ad un tratto, in località cascina Calzoni, nei pressi di Dosso Buono, la coda della colonna fu assalita da un Corpo di ulani. Prontamente accorso, con alcuni ufficiali e parte degli squadroni, in un terreno che male si prestava all’azione, il colonnello Maffei si lanciò arditamente sul nemico e, sebbene superiore di numero, lo mise in fuga. Nello scontro, dove molti ulani furono uccisi e molti caddero prigionieri, lo stesso colonnello Maffei, ferito da un ufficiale austriaco che l’aveva attaccato, dové difendersi da quattro ulani sopraggiunti. Riuscì con bravura a disarcionarne uno ed a mettere in fuga gli altri, quantunque fosse stato più volte ferito nello scontro.
Fu decorato di medaglia d’oro al valore con regio decreto 16 giugno 1848 per essersi distinto nel fatto d’armi a Sommacampagna.
Promosso maggiore generale nell’aprile 1849, fu, nel giugno dello stesso anno, nominato membro della Commissione di riorganizzazione dell’Esercito e del Consiglio consultivo permanente della guerra. Poi, il 28 maggio 1852, ebbe l’incarico di ispettore dell’Esercito.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.38.