LOMBARDI Agostino

LOMBARDI AGOSTINO080di Giuseppe e di Elisabetta Turelli, nacque a Brescia Il 16 novembre 1829 e mori in combattimento a Ponte Cimego il 16 luglio 1866.
Aveva soltanto trentasette anni quando la falce della morte lo colse sul campo di battaglia. Ma per quel che aveva fatto al mondo poteva dire di averne il doppio, così scrisse di lui un grande patriota italiano: Cesare Abba.
All’inizio del 1848 il Lombardi era già in carcere come cospiratore per la causa dell’unità e dell’indipendenza della Patria e ne uscì per la rivoluzione lombarda del marzo. Prese le armi e partì per il Trentino. Si arruolò nei Corpi franchi lombardi il 23 marzo ed a Castelnuovo, il 10 e l’11 aprile, ebbe il battesimo del fuoco. Passò poi col grado di sergente al 1° reggimento Cacciatori Bresciani al servizio del Governo provvisorio della Lombardia e tornò in Trentino. Ancora come sottufficiale dell’Esercito sardo, fece la campagna del 1849 e combatté con Luciano Manara a La Cava, seguendolo, dopo la triste giornata di Novara, sugli spalti di Roma repubblicana, coi bersaglieri volontari, per la difesa della libertà contro truppe agguerrite di quattro eserciti. Caduta Roma, si rifugiò, esule, in Piemonte. Per la guerra in Crimea, non riuscendogli di partire con il Corpo di spedizione sardo, si arruolò volontario nella legione anglo-italiana.
Nel 1859 volle essere fra i volontari garibaldini dei Cacciatori delle Alpi e sul campo di battaglia, a S. Fermo, fu nomina to ufficiale. Saputo nel 1860 che il suo capo, Giuseppe Garibaldi, si accingeva a partire da Genova per la Sicilia con i Mille volontari, chiese di arruolarsi e s’imbarcò con la colonna Medici. Con il grado di capitano comandò la 6^ compagnia e si distinse nei combattimenti di Coriolo, di Milazzo e sul Volturno, tanto da meritare la nomina a cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia e la promozione a maggiore.
Fu ancora con Garibaldi ad Aspromonte nel 1862. Nella campagna del 1866, arruolatosi con il grado di maggiore nel 6° reggimento volontari, incontrò il giorno 16 luglio gloriosa morte per essersi spinto sul ponte Cimego alla testa di una compagnia ed avere caricato alla baionetta il nemico che avanzava. Cadde ivi morto colpito da palla al petto. Con tale motivazione gli fu conferita, alla memoria, con regio decreto 6 dicembre 1866, la medaglia d’oro al valore.
Cadde Agostino Lombardi eroico e sereno. Chiuse gli occhi mentre i suoi volontari avanzavano per l’aspro pendio e sparì in un nimbo di gloria, così come l’anno precedente era stato ucciso da una fucilata il fratello Carlo nella lontana America mentre conduceva, nella guerra separatista, una colonna di volontari all’assalto del forte Fischer.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.200.